Un oceano piccolo piccolo
di Redazione

Dagli Usa alla Valsabbia, sulle tracce di Wilbur Johnson, pilota americano sopravissuto ad un disastro aereo grazie alla solidarietà umana. Oggi a Castello di Serle una cerimonia ufficiale con la posa di una targa
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Una decina di discendenti del tenente Wilbur H. Johnson, il pilota americano che precipitò a Serle nel febbraio del 1945 e fu poi salvato dai bionesi dalla minaccia dei Nazisti, hanno potuto vedere con i propri occhi uno dei luoghi dove l'uomo fu nascosto dai partigiani valsabbini.

A guidare la spedizione americana è Terry Silvya,
la primogenita di Wilbur che deve il nome proprio ad un bionese, Silvio Vallini, uno dei tre salvatori di suo padre insieme al partigiano Santo Zanola di Serle, e a quello di Teresa Ninfadeale.

Terry, l'unica della famiglia che in Italia c'era già stata,
ha voluto a tutti i costi che i discendenti del padre conoscessero i luoghi e i discendenti della gente a cui devono loro stessi indirettamente la vita.

Nella mattinata di venerdì l’incontro con gli studenti delle elementari di Bione e insieme a loro hanno visto il film realizzato dagli alunni di Serle che racconta la storia del pilota americano.
La sera stessa, dedicata agli adulti, la presentazione di un libro che narra della vicenda.

Sabato il "passaggio" nelle scuole e nel Cinema di Serle.

Oggi nella frazione serlese di Castello
la cerimonia ufficiale con lo scoprimento di una targa sul luogo dove settant'anni fa cadde l'aereo.

Da Teletutto...
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