Minacciata col coltello alla gola, preso
Aggredita per essere rapinata mentre va al lavoro. Vittima una giovane rumena, di 27 anni, residente a Salò. Ma il bandito che le ha puntato il coltello alla gola è stato arrestato dai carabinieri poche ore dopo.

Aggredita per essere rapinata mentre va al lavoro.
Vittima una giovane rumena, di 27 anni, residente a Salò. Ma il bandito che le ha puntato il coltello alla gola è stato arrestato dai carabinieri poche ore dopo.
L’episodio si è verificato alle sei del mattino, in una via del comune gardesano nelle vicinanze del cimitero.
La vittima, come tutti i giorni, stava camminando a piedi per raggiungere la clinica dove presta la sua attività come infermiera. Era da sola per strada. Improvvisamente si è sentita prendere alle spalle e strattonare violentemente. Ha anche sentito la punta di un coltello che le sfiorava la pelle del collo. Grande la sua paura, che tuttavia non le ha impedito di urlare e di resistere al tentativo del suo aggressore di portarle via la borsa.

La reazione della ventisettenne ha fatto desistere il rapinatore che se l’è poi data a gambe. La rumena ha subito chiamato i carabinieri e poi è anche andata in caserma a denunciare l’accaduto.
Ai militari ha descritto con dovizia di particolari il viso dell’uomo che l’ha aggredita, le sue fattezze, com’era vestito, e da questi elementi i carabinieri sono riusciti a capire di chi stesse parlando. Le hanno così mostrato i fascicoli contenenti le fotografie dei pregiudicati e dei piccoli criminali gravitanti nella zona del Garda e la donna ha riconosciuto in un marocchino clandestino del 1970 l’uomo che pochi minuti prima le aveva puntato il coltello alla gola. Un personaggio piuttosto noto, sia perché già fermato in precedenza per la legge sull’immigrazione, sia perché arrestato per questioni di droga.

La foto segnaletica del nordafricano è stata distribuita a tutte le pattuglie in servizio sul territorio, per una ricerca a tappeto. Una battuta che ha dato i suoi frutti verso le 11.30, quando i carabinieri del Radiomobile hanno rintracciato il marocchino a Gavardo.
Il 37enne stava cercando di scappare, di allontanarsi dal lago di Garda dove qualcuno avrebbe potuto più facilmente individuarlo - come poi accaduto -, salendo su un pullman di linea diretto verso Brescia. I militari lo hanno portato in caserma a Salò, dove è stato riconosciuto dalla sua vittima in modo certo e definitivo.
Tra la rapina e l’arrivo a Gavardo però il nordafricano si deve esser disfatto del coltello, perché l’arma non è stata recuperata.
Per la giovane rumena la vicenda si è conclusa con un grande spavento, ma senza un graffio.

Daniela Zorat dal Giornale di Brescia
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