Suor Irene, la «madre misericordiosa», diventa beata
di c.f.

Un’intera settimana di incontri e celebrazioni ad Anfo per festeggia la beatificazione della suora missionaria che questo sabato sarà beatificata in Kenya. Domenica 31 maggio la messa di ringraziamento con il vescovo Luciano Monari


La comunità parrocchiale di Anfo è in festa per la beatificazione di suor Irene Stefani, missionaria della Consolata, nativa di Anfo, che questo sabato 23 maggio sarà beatificata in Kenya.

La cerimonia di beatificazione sarà celebrata nel campus della Dedan Kimathi University di Nyeri, vicino alla Consolata Mathari Chapel dov’è sepolta, con inizio alle ore 10, e sarà presieduta dall’arcivescovo di Nairobi, il card. John Njue, mentre il rito di beatificazione sarà presieduto dall’arcivescovo di Dar es Salaam (Tanzania), il card. Polycarp Pengo.

Saranno presenti i vescovi del Kenya e quelli di altri paesi africani, insieme a sacerdoti, missionari e religiose, soprattutto della Consolata, e fedeli legati alle loro opere. Hanno assicurato la loro presenza anche le massime autorità dello Stato, molte delle quali hanno studiato presso gli istituti dei missionari e delle missionarie della Consolata. Sarà la prima beatificazione in assoluto celebrata in Kenya.

Missionaria in Africa
Suor Irene, al secolo Mercede Stefani, nasce il 22 agosto 1891 ad Anfo. Nel 1911 entra tra le Missionarie della Consolata. Il 12 gennaio 1912 veste l’abito religioso prendendo il nome di Irene. Il 29 gennaio 1914 emette la professione religiosa e alla fine dell’anno parte per le missioni in Kenya, dove l’evangelizzazione era agli inizi e quasi inesistenti scuole e servizi sanitari.

Dal 1914 al 1920 si dedica all’assistenza negli ospedali militari, che erano in realtà strutture organizzate alla meglio per i portatori africani arruolati per trasportare materiale bellico al tempo della Prima Guerra Mondiale. Negli ospedali di Voi, Kilwa e Dar-es-Salaam, in Tanzania, la missionaria trascorre le sue interminabili giornate medicando, fasciando piaghe e ferite, distribuendo medicine e cibo, accogliendo sempre i bisognosi con il sorriso, senza spazientirsi mai, infondendo coraggio e fiducia nell’amore di Dio.

Dal 1920 al 1930 suor Irene lavora nella missione di Gekondi, dedicandosi all’insegnamento scolastico, e continuando a seguire per corrispondenza, i suoi “figli” africani che si spostavano più lontano, facendo da collegamento con le loro famiglie. Curando un ammalato di peste, contrasse il morbo e morì il 31 ottobre 1930, a soli 39 anni.

A Gikondi, la missione dove visse gli ultimi anni della sua vita, la gente la chiamava «Mware mwendi ando, La suora che vuole bene a tutti» o «Nyaatha, madre misericordiosa».

Il miracolo
Suor Irene sarà beatificata perché è stata riconosciuta la sua intercessione nel miracolo della moltiplicazione dell’acqua del fonte battesimale della chiesa parrocchiale di Nipepe, in Mozambico, nel gennaio del 1989. In quel periodo, il più caldo dell’anno, circa 260 catechisti di varie parrocchie, riuniti per un corso di formazione assieme al parroco, padre Giuseppe Frizzi, e alcune persone, tra cui molti bambini, si erano rifugiate nella chiesa a causa della belligeranza tra le due fazioni Frelimo e Renamo.

Rinchiusi in quel luogo sacro, avevano solo qualche biscotto, dono della Caritas, ma nulla da bere se non la poca acqua che era nel fonte battesimale. Fu invocata suor Irene e si ebbe acqua sufficiente per tutti i rifugiati in Chiesa per tre giorni e mezzo, e non solo per bere, ma pure per rinfrescarsi dal sudore e anche per lavare una bambina nata in quella circostanza e chiamata proprio Irene. Il fonte battesimale era scavato in un tronco di albero, con numerose crepe, per cui perdeva molta acqua. “Sembrava un albero che produceva acqua” come confermò uno dei sopravvissuti.

Le celebrazioni ad Anfo
Per festeggiare la beatificazione la comunità parrocchiale di Anfo ha predisposto un ricco programma di celebrazioni.
Questo sabato, 23 maggio, alle 20.30, sono previsti nella chiesa parrocchiale un momento di preghiere e un concerto in onore della nuova beata.

Lunedì 25 alle 20.30, interverrà padre Mario Barbero, Missionario della Consolata, che tratteggerà la figura di suor Irene.
La missione nella chiesa bresciana viene affrontata nella serata di mercoledì 27, per iniziativa dell’Ufficio missionario della diocesi.
Venerdì 29 alle 19, la parrocchia ha organizzato un pellegrinaggio sui passi di suor Irene al santuario della Madonna di Rio Secco.

Sabato 30 alle 20.30, nella parrocchiale, sarà proposto lo spettacolo “Per amore”, messo in scena dalla Combricola teatrale di Treviso Bresciano.

La settimana di festeggiamenti si concluderà domenica 31, alle 16, con una solenne celebrazione di ringraziamento presieduta dal vescovo di Brescia Luciano Monari.
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