In estate l'appalto
di Ubaldo Vallini

Per il momento la tabella di marcia sembra possa essere rispettata. Verranno concluse con ogni probabilità entro l’estate, infatti, le procedure preliminari che permetteranno di andare all’appalto per la realizzazione del tratto di “variante” fra Vestone e Idro


Un’opera alla quale potrebbe essere in seguito collegato anche un nuovo attraversamento del lago d’Idro.
Il presidente della Comunità montana valsabbina non ha dubbi: «Quando sarà possibile bypassare lo stretto passaggio fra le case di Lavenone ed evitare il blocco dell’attraversamento dell’incile del lago alla Pieve di Idro – ci ha detto infatti Giovanmaria Flocchini -, potremo dire di essere a buon punto, nella risoluzione dei problemi che gravano sulla viabilità principale della Valle».

«Certo – ha aggiunto prudente -, non aspettiamoci che i lavoro possano cominciare prima del prossimo anno».
La procedura, infatti, prevede che sarà la ditta aggiudicataria dell’appalto a predisporre il progetto definitivo, rispettando le indicazioni del “preliminare avanzato” già pronto in Provincia.

Un’opera che costerà 55 milioni di euro
che verranno erogati per metà dalla Provincia autonoma di Trento, interessata a facilitare il transito dei lombardi in direzione delle località turistiche delle Valli Giudicarie.

Se sul fronte delle strade ancora da costruire le cose sembrano mettersi al meglio, considerando anche i “chiari di luna” di cui soffrono i bilanci istituzionali, diversa sembra essere la questione per la parte che riguarda le manutenzioni.
A questo proposito la speranza è che il nuovo tratto di “variante” alla 237 del Caffaro possa essere realizzato meglio di quello che da Villanuova sale fino a Ponte Re di Barghe.

Passi, anche se è difficile da sopportare da parte degli utenti della strada, che non passi mese o quasi senza che una delle gallerie venga chiusa per lavori “straordinari” da parte dell’Anas.
Quel che sta accadendo ai giunti del viadotto che supera il Chiese a Carpeneda, invece, ha dell’incredibile.

Giusto nei giorni scorsi, come abbiamo già riportato su queste pagine, gli operai della Provincia, sono infatti dovuti intervenire per sistemare alla bell’è meglio i “separatori d’arcata”, che hanno il compito di permettere ai diversi settori del punte di dilatarsi e di restringersi a piacere.

Strutture che da qualche tempo tendono a saltare come tappi di champagne
al passaggio dei mezzi pesanti, a volte coinvolgendo i veicoli in transito. Alcune parti sono state saldate, altre vengono sostituite con polistirolo ed asfalto. Interventi del tutto inadeguati, su un tratto di strada che per altro Anas non avrebbe ancora collaudato.

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