Claudio, l'ultimo addio
di Ubaldo Vallini

Verrà celebrato questo sabato alle 15 e 30 nella parrocchiale di Roè Volciano, il funerale di Claudio Signori, ucciso mentre pedalava fra Carpeneda e Vobarno. Alcol nel sangue dell'investitore



«Ho bevuto un bianco e mangiato un panino, dovevo andare a lavorare».
Così si è giustificato il guidatore della Fiat Panda blu che giovedì sera ha travolto un ciclista a Vobarno.
Trasportato d’urgenza all’ospedale di Gavardo, l’uomo investito è poi deceduto.

Un bicchiere, forse due, che all’automobilista 52enne di casa a Carpeneda costeranno cari: dopo aver constatato la regolarità dei documenti dell’auto e della patente del conducente, infatti, i carabinieri l’hanno sottoposto all’alcol test, come è di prassi, rilevando un tasso alcolico pari a 1,20 g/l: oltre due volte il limite consentito.

Un responso che gli ha procurato la denuncia all’autorità giudiziaria per il reato di omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza, nonostante fosse stato chiaro fin da subito che accorgersi della presenza di un ciclista senza faro nel buio della notte, su quella strada, era assai difficile per chiunque.
I mezzi coinvolti sono stati quindi posti sotto sequestro giudiziario e per l’uomo, che la sera di giovedì era sotto shock per quello che gli era successo, il disagio è solo all’inizio.

Ci sono volute alcune ore, invece, per risalire all’identità del ciclista.
Dopo aver raccolto alcuni elementi, per avere un riscontro oggettivo, i carabinieri avrebbero fatto ricorso all’esame delle impronte digitali.
E a quanto pare non hanno faticato molto ad individuarne il proprietario.

Nessuna conferma da parte dei carabinieri, ma fin dalla sera stessa dell’incidente, infatti, era chiaro che si trattava di Claudio Signori, un sessantunenne ben conosciuto fra la bassa valle ed il Garda col soprannome di “Ringo” o "Falco".

Una vecchia conoscenza dei carabinieri, una persona che viveva ai margini della società e che soprattutto negli ultimi tempi stava causando qualche problema.
In particolare si era reso responsabile di una serie di piccoli furti.

Non era una novità che girasse in bicicletta fra Vobarno e Roè Volciano,
spesso non era nemmeno la sua.
In molti avevano già segnalato questa sua pericolosa presenza, a volte in mezzo alla strada, e si aspettavano che prima o poi potesse accadere l’irreparabile. 

Claudio Signori era originario della frazione volcianese di Trobiolo, «da qualche tempo abitava in un appartamentino del Comune di Roè in via Leopardi, a Gazzane, ed era in carico ai servizi sociali» ci ha confermato il sindaco Katia Vezzola.

L’amministrazione ha già predisposto e concordato col parroco il “funerale di povertà”.
Ieri sera, dopo il nulla osta da parte della magistratura, è stata fissata anche la data dei funerali: oggi pomeriggio alle 15:30.


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