Comuni «soffocati» dai tagli, parte la protesta
di c.f.

Una mozione a difesa dei piccoli Comuni, una lettera al Capo dello Stato e una occupazione “simbolica” del municipio. Il sindaco di Vallio Terme aderisce alla protesta dei Piccoli Comuni contro i tagli ai trasferimenti e contro la burocrazia che mettono a rischio gli enti comunali


Anche la legge finanziaria del 2015 aggiunge ulteriori tagli ai trasferimenti ai Comuni, in particolare a quelli più piccoli, mettendoli a rischio di non riuscire più ad offrire i servizi essenziali ai cittadini.
Per questo è sorta una mobilitazione da parte dell’associazione Piccoli Comuni alla quale ha aderito anche il primo cittadino di Vallio Terme, Floriano Massardi.

«Anche il nostro Comune – spiega Massardi – ha subito degli enormi tagli che mettono a serio rischio la stabilità economica dell'ente. Rispetto al 2012 abbiamo avuto tagli dei trasferimenti statali pari a circa il 73%, da 373 mila euro del 2012 agli attuali 106 mila».

Per questo il primo cittadino si è fatto promotore di varie azioni di protesta contro i tagli e contro la burocrazia che stritola i piccoli comuni come Vallio Terme.

Il primo atto è stata l’approvazione  nell’ultimo consiglio comunale del 28 aprile scorso di una mozione «A difesa dei Piccoli Comuni “soffocati” dal governo centrale», predisposta per l’associazione dei Piccoli Comuni dal prof. Marcello Cecchetti.

Il 1°maggio il sindaco ha poi inviato una lettera al presidente della Repubblica,
e per conoscenza anche al presidente del Consiglio, al presidente della Camera, al presidente del Senato e al presidente della Regione Lombardia, «per illustrare il nostro disagio e l’impossibilità ad amministrare».

La protesta vedrà anche un atto dimostrativo simbolico di “occupazione” del municipio nella notte fra il 9 e il 10 maggio, aderendo all’iniziativa che vedrà coinvolti anche altri sindaci d’Italia.

«Per sabato 9 maggio – riferisce il primo cittadino – sarà indetta una conferenza stampa per pubblicizzare l’iniziativa pubblica di protesta intrapresa da numerosi sindaci d’Italia per illustrare il proprio disagio e l’impossibilità ad amministrare.
Nella notte tra il 9 e 10 maggio illumineremo a giorno la sede municipale come segno di protesta e  dormiremo nel municipio, “occupando” simbolicamente la sala consiliare».
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