L'autodifesa del sindaco
di Cesare Fumana

Ha destato sorpresa l’intervento del primo cittadino all’inaugurazione della Fiera di Gavardo sulla sentenza di condanna della giunta in merito al caso Cittadini


«I nostri errori li paghiamo di persona: chi sbaglia paga». «Rispetteremo le sentenze». «Pagheremo di tasca nostra». Sono alcune parole usate dal sindaco di Gavardo Emanuele Vezzola durante il discorso tenuto questa mattina nella sala consiliare del municipio durante l’inaugurazione della fiera.

La prima metà del suo intervento non aveva nulla a che fare con la cerimonia in corso, ma è stata un’autodifesa in merito alla condanna della Corte dei Conti sul caso dell’ex comandate della Polizia locale Cittadini.
Il caso è quello relativo all'incarico di comandante del corpo di Polizia di Gavardo affidato nel 2011 e 2012 a persona non rispondente ai requisiti richiesti dalla legge, che ha condannato sindaco e giunta per un danno erariale di 40 mila euro più 4 mila di spese di giudizio.

Una piena assunzione di responsabilità e un completo rispetto della sentenza, quella del sindaco, ma anche una giustificazione da parte di chi fa e può sbagliare.

Ha poi mosso una critica contro chi ha assimilato una sanzione amministrativa, «una multa pecuniaria come per un’infrazione al codice della strada» ha detto Vezzola, a un reato da codice penale, e a chi ha lanciato parole a sproposito in forma anonima sulla rete.

Un’autodifesa a tutto tondo, quella del primo cittadino.

Ma perché rivangare questo argomento durante l’inaugurazione della fiera? Forse voleva togliersi qualche sassolino dalle scarpe? Qualche voce maliziosa ha sussurrato: «Excusatio non petita, accusatio manifesta».
A molti è parso comunque un discorso fuori luogo.
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