In duemila a Forte Larino
di Aldo Pasquazzo

Grande successo della mostra dei Trofei ospitata nella fortezza sopra Lardaro. Dal Bresciano sono saliti anche alcuni animalisti, snobbati però dai presenti



«Venerdi sera gli animalisti lombardi si erano fatti vedere, ma alla edizione 2015 della “Mostra Trofei di Caccia“ la presenza di quel gruppetto di persone non ha procurato rabbia ne risentimenti.
Anzi, sappiamo chi sono, cosa vogliono e da che parte vengono. Quindi per noi possono continuare a manifestare che proprio non cambia assolutamente nulla».
 Lo hanno detto e ripetuto ieri e anche ieri l’altro coloro che invece la due giorni faunistica (24 – 26 aprile a Forte Larino sopra Lardaro) se la sono goduta con grande interesse.

Tra sabato e domenica
alla esposizione sono transitate oltre due mila persone e più.
Tanti erano giudicariesi ma altri venivano anche dalla Valle di Ledro, Basso Sarca e da altre zone del Trentino e qualcuno dalla Lombardia.

Il dottor Michele Rocca, che fa parte del distretto faunistico, sottolinea che i trofei esposti erano circa 1500: «Di questi 900 riguardavano i camosci, 400 maschi di capriolo, un centinaio i cervi e una cinquantina i mufloni».
Per quanto concerne gli abbattimenti relativi alla stagione 2014 Rocca aggiunge: «siamo nell’ordine di 2000 si cui 900 camosci, 700 caprioli, 250 cervi, 70 cinghiali, 100 mufloni».

Maria Rosa Puecher di Pergine e Petra Filippi di Trento sono non solo delle buone doppiette, ma anche abitudinarie della mostra, tanto che sull’esposizione commentano: «Diremmo che la mostra giudicariese è e resta sempre la migliore in assoluto sia dal punto di vista organizzativo sia per i tanti trofei esposti. Stavolta qui a Forte Larino, da qualsiasi punto di vista lo si voglia vedere, lo è stata ancora molto ma molto di più».

Di identico avviso è pure il cavaliere Fruner titolare del Bellavista hotel di Villa Banale:
«Ho notato un buon numero di presenze ed una organizzazione eccellente. Poi l’ambiente Forte Larino è da considerare al top».

Attirati dal mondo venatorio pure le nuove generazioni, grazie alle proposte per aspiranti cacciatori.
Destinatari in questo caso ragazzi di età compresa tra 8 e 17 anni: «Noi dell’AFV ‘La Selva’ - risponde la promoter - veniamo da Castelluccio di Montese nel modenese e proponiamo nozioni sull’osservazione naturalistica e faunistica nonché uso dei cani da traccia.
L’intendimento è quello di avvicinare i ragazzi alla cultura rurale consentendo loro di vivere un rapporto con l’ambiente in modo da conoscerlo e rispettarlo nonché comprendere l’importanza dell’attività venatoria per una corretta gestione del territorio».

Nel tabellone delle iniziative anche Convegni, incontri pubblici con esperti e politici (moderatore l’avvocato Andrea Antolini), stand espositivi, visite guidate lungo i sentieri delle fortificazioni della Grande Guerra, gare di tiro a segno e la presentazione dei dati relativi alla gestione venatoria dei distretti faunistici Chiese, Rendena, Giudicarie e Ledro.

.In foto: un diorama presente alla mostra; l'albergatore Fruner con Petra Filippi.

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