Gaia, la Provincia e le Fonderie Mora
di Redazione

Il Comitato Gaia, Legambiente ed un gruppo di cittadini interessati, hanno avuto modo di incontrare l'Amministrazione provinciale per esporre le preoccupazioni che riguardano il sito produttivo gavardese delle Fonderie Mora



Fra le "aperture" della Provincia l'invito rivolto ai Comitati ad esporre testimonianze e preoccupazioni in occasione della Conferenza di servizio che dovrà decidere il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale (Aia - da tempo scaduta) che detta le condizioni perchè l'azienda possa continuare a produrre.
Il "caso Mora", tornerà ad ogni modo ad essere discusso in consiglio comunale il prossimo 25 marzo grazie ad una interpellanza delle minoranze gavardesi.

Ecco il resocondo dell'incontro in Provincia così come è stato divulgato il 16 marzo da G.A.I.A – Gavardo Ambiente Informazione Attiva.
E' stato inoltrato dal portavoce del Comitato il 16 marzo, ma è stato condiviso con Legambiente e con il gruppo di cittadini presenti alla riunione.
Ve lo proponiamo nella sua forma integrale.
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Oggetto: Comitato spontaneo di cittadini G.A.I.A. Gavardo Ambiente Informazione Attiva Situazione Ex Fonderia Mora nel comune di Gavardo (Bs)

A seguito delle richieste di incontro con i Consiglieri Provinciali Gianbattista Groli e Gian Luigi Raineri, rispettivamente con delega all’Ambiente ed alle Attività Produttive, si è svolto in data 10 marzo un incontro in Provincia in cui una rappresentanza di Legambiente, del Comitato G.A.I.A. e un gruppo di cittadini di Gavardo è stata ricevuta e ha avuto la possibilità di confrontarsi, esprimere le proprie istanze e portare la propria esperienza nell'ambito del procedimento autorizzativo di rilascio dell’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) dell' Impianto “Fonderie Mora Gavardo spa”.

Alla presenza anche dei tecnici provinciali
responsabili ed istruttori del procedimento dell'impianto in questione, dott. Barossi e ing. Bertelli è stato possibile riassumere la cronistoria delle segnalazioni, degli esposti e delle richieste di intervento e di verifica fatte nell'ultimo decennio dai cittadini che più di altri hanno subito l'impatto di questa attività produttiva, dando voce in modo chiaro ed evidente alla situazione di forte disagio, al degrado della qualità della vita causato dalle emissioni di odori, di polveri, rumori e vibrazioni che costantemente fuoriescono nell'ambiente esterno e nell'ambiente di lavoro.

Si è sottolineato come la percezione dei cittadini e delle Associazioni e Comitati che li sostengono e seguono abbia trovato preoccupante conferma anche nella recente relazione finale della attività di ispezione all'interno della azienda, effettuata da parte di ARPA.
In essa emergono anomalie e/o violazioni riscontrate in più settori che vanno ad incidere sulla conformità dell'impianto e sul rispetto della normativa in vigore evidenziando molte situazioni di potenziale pericolo o rischio, sia per l'ambiente che per la salute dei cittadini e dei lavoratori.

Si è chiesto con decisione che termini il tempo delle proroghe e delle dilazione dei tempi, affinché quanto prescritto dagli enti preposti alle autorizzazioni ed al controllo trovi effettiva ed immediata applicazione da parte della ditta, perché l'attività progettuale della nuova proprietà, fino ad ora, non ha avuto alcun riscontro in merito alle criticità che la popolazione della zona percepisce.

Per questo è stato chiesto che vengano messe in atto rilevazioni indipendenti che chiariscano ed identifichino sia la qualità delle emissioni al fine di accertarne l'eventuale pericolosità, sia gli effettivi valori delle rumorosità dell'impianto nelle varie fasi di produzione, sia una indagine sanitaria al fine di verificare la ricaduta sanitaria sulla popolazione.

La preoccupazione, espressa da tutta la delegazione, è che oltre alle indispensabili autorizzazioni e prescrizioni “sulla carta”, poi non seguano in tempi brevi i necessari controlli e verifiche sulla effettiva attuazione e messa in opera dei presidi, delle captazioni, delle protezioni e delle costante ricerca delle migliori tecnologie disponibili al fine di condurre l'impianto nel rispetto delle norme che regolano l'attività e quelle che tutelano l'ambiente e la salute dei cittadini, quelli attuali e le generazioni future.

La percezione positiva di essere stati ascoltati
e di condivisione delle preoccupazioni espresse, è stata una sensazione diffusa, che ha avuto ulteriore riscontro nell'invito da parte dell'ente Provincia a presentare un documento memoria che esponga le problematicità percepite e subite dai cittadini analogamente alle nostre proposte e richieste, e che potrà avere spazio addirittura all'interno della conferenza di servizio di rinnovo dell'autorizzazione A.I.A..

Il Portavoce del Comitato G.A.I.A
Ing. Grumi Filippo


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