«Giornata delle relazioni»
di Aldo Pasquazzo

Omelia insolita quella pronunciata da don Andrea Fava al Carlo Maffei, in occasione della nona edizione della Festa delle Famiglie


Il reverendo arciprete decano don Andrea Fava, ieri al Polivalente “Carlo Maffei“ di Darzo dove era in svolgimento la “Festa delle Famiglie“, ha parlato a braccio, lo sguardo sempre rivolto alla sua gente.
Un’omelia piuttosto insolita, nella quale ha fatto riferimento non solo alla fede cristiana, ai sacrifici necessari, ma anche alle tante problematiche della vita.

Il giovane prete, che indossava paramenti rosa, stavolta è andato ben oltre facendo esplicito riferimento non solo a relazioni e nuclei familiari, ma anche a quelle coppie (tante) «che pur essendo cristiani e praticanti convivono oramai da tempo sotto lo stesso tetto, senza essere uniti in matrimonio».
Sul grande altare una infinità di chierichetti. Appena sotto, i cori giovanili e le corali dell’unità pastorale Madonna dell’Aiuto. Intorno più di seicento fedeli.

Stiamo parlando della "giornata delle relazioni", come l’ha poi definita lo stesso reverendo arciprete, indetta dall’Unità Pastorale Madonna dell’Aiuto e quest’anno giunta alla sua nona edizione.
Interessati al grande raduno quanti si riconoscono nelle chiese del fondovalle che comprendono le comunità di Storo, Darzo, Lodrone, Riccomassimo, e per ultime anche quelle di Baitoni e Bondone.
Tra la gente c’era il sindaco Vigilio Giovanelli e diversi suoi assessori. Poi anche tanti (vecchi e nuovi) pure loro in corsa in vista delle amministrative di maggio.

Già mezzora prima della solenne funzione
l’area circostante la struttura risultava zeppa di auto. Quando ha fatto il suo ingresso il celebrante (sette minuti prima dell’inizio della messa) ogni posto a sedere era già occupato.
L’altare molto ben addobbato. Addetto a letture e salmi Giovanni Giovanelli di Storo, mentre all’offertorio lettura e commento sono stati come sempre a cura dell’avvocato Luca Turinelli, che è anche presidente della scuola materna di Lodrone.
Ben quattro i ministri che hanno affiancato l’arciprete nel dare la comunione.

Dopo l’accoglienza e la messa, ecco il pranzo comunitario
.
“Stando alla conta nostra – hanno detto Gildo Mezzi e Salvatore Moneghini, con altri ai fornelli – le porzioni di polenta sfornate, rigorosamente con farina di Storo, hanno superato quota seicento”.

Nel contempo mamme e altre donne da giorni erano alle prese nel gestire e apparecchiare tavole dove dolcetti e salatini abbondavano. Poi affianco a loro altre quarantenni, ma in questo caso professionalmente impegnate nell’ambito della ristorazione delle scuole materne di zona, alle prese nel dare quel tocco di qualità alle pietanze.

Che esse appartengano alla Federazione o a Coesi poco importa: loro hanno lavorato per ore e ore anche nei preparativi ultimi e in maniera del tutto gratuita“ fa sapere il cuoco capofila Lino Cortella.
Il mega aperitivo esterno è stato invece predisposto in collaborazione col gruppo Ana di Baitoni.

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