Transennata la rotatoria
di Elisa Pasquazzo

E’ prevista per la prossima settimana la riapertura della Statale del Caffaro, nel tratto chiuso alle spalle della Cà Rossa di Storo. Intanto, 400 metri più a Nord, sono cominciati i lavori per realizzare una nuova uscita


Mentre tra giovedì e venerdì della prossima settimana sarà riaperta la statale del Caffaro all’altezza del nuovo sottopasso di Cà Rossa, oggi soli 400 metri più a Nord, sono iniziati i preparativi destinati ad aprire un’uscita all’altezza della rotatoria dislocata quasi all’altezza del torrente Sorino.

Nei giorni scorsi, infatti, la stessa impresa Felice Salvadori di Bagolino che già da mesi lavora al sottopasso, ha transennato l’intera area all’altezza del raccordo dove le ruspe andranno ad aprire un varco.
A lavori ultimati, da quella rotatoria si potrà accedere lungo il conoide di Sopravillo ed all’area commerciale sottostante senza essere costretti, come avviene ora, ad ulteriori “gimcane”.
Il collegamento interesserà anche l’azienda Waris, mentre il ristorante Borgo Antico dovrebbe avvalersi del raccordo attuale in direzione di Condino.

«L’intervento che si andrà a fare adesso rientra nell’iniziale progetto generale legato a rotatorie e svincoli sia a nord sia a sud di Cà Rossa e finanziati dalla Provincia – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici del comune di Storo architetto Claudio Cortella –. Lo svincolo verso Darzo è stato da tempo ultimato, il nuovo sottopasso è oramai questione di giorni e quest’ultimo innesto, che stando al progetto redatto dal collega Riccardo Giovanelli prevede una spesa di 120 mila euro, dovrebbe essere realizzato in 90 giorni».

L’esecuzione dei lavori, comunque, non dovrebbe comportare disguidi o intralci rilevanti.

Cortella fa nel contempo riferimento ad altri due importanti interventi stradali che stanno per essere finanziati a livello di comuni di confine il cui referente è il sindaco di Magasa.

«Il primo - spiega - riguarda la tanto sospirata tangenziale per la valle di Ledro che di fatto si dovrebbe imboccare all’altezza del Ponte dei Tedeschi (provinciale 69) e che andrà a scorrere lungo il guado del torrente Palvico in modo da evitare transiti sia nel paese capoluogo di Storo che di Darzo e Lodrone. Se ne parla da quasi 50 anni e sfocerà all’altezza della “olta” de Cavagnaol, in direzione del bar – pizzeria, al Cit di una volta.
L’altro invece – in collaborazione con Bagolino – fa riferimento all’allargamento del collegamento che attraversa la piccola frazione storese di Riccomassimo».

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