I lavori del Carnevale
di Giancarlo Marchesi

Il carnevale di Bagolino non è solo un’importante manifestazione del folclore ma in questi ultimi anni è stata la molla che ha spinto al recupero di antichi mestieri.


La voglia di vivere un carnevale il più possibile aderente alla trazione, ha portato infatti a riscoprire e valorizzare le tradizionali attività legate alla liuteria e alla tessitura.
Nella Valle del Caffaro ancora oggi sapienti artisti-artigiani costruiscono gli strumenti musicali per i suonatori del carnevale, mentre abili mani femminili fanno muovere i telai per tessere variopinti abiti carnascialeschi.

È il caso, quest’ultimo, di Costanza Sueri Facchetti, che coltiva la sua grande passione per il telaio.
Giovanissima apprese i primi rudimenti di quest’arte da una anziana maestra tessitrice del paese. A sedici anni padroneggiava come poche il telaio ed era in grado di realizzare lenzuola, asciugamani, federe, tutti elementi indispensabili per il corredo femminile di un tempo, ma soprattutto la «gédä», il classico grembiule di lana.

La «gédä» è l’elemento più prezioso dell’abbigliamento femminile durante le «santissime feste» di carnevale: «nessuna ragazza sfilerebbe per le vie di Bagolino senza questo grembiule – conferma Costanza –  detentrice di un sapere che affonda le proprie radici nel rinomato artigianato locale».

«Le ragazze bagolinesi avevano, e hanno tutt’ora, l’ambizione – prosegue Costanza – di mostrare in pubblico la propria “gédä”, fatta realizzare per onorare al meglio il carnevale». Questo interessante grembiule - che un tempo non poteva mancare nel corredo delle ragazze e delle giovani donne - ora è indossato unicamente durante il periodo carnascialesco, è abbinato ad uno stretto bustino ed è portato sopra una gonna pieghettata di color nero.

Da diversi anni Costanza ha lasciato, per motivi familiari
, il suo paese natale ma la sua passione per il lavoro al telaio non è mai venuta meno, tanto che, verso la metà degli anni Ottanta, grazie ad alcuni amici raccolti attorno all’associazione vestonese «Gruppo di ricerca artistica artigianale», ha ripreso a realizzare per hobby le classiche «géde».

Oggi Costanza prosegue con rinnovato entusiasmo, con l’ausilio della sorella Annunciata e di alcune allieve, giovani signore che come lei condividono l’amore per il telaio.
E proprio la «gédä» permette a Costanza, da un lato, di mantenere il legame con la sua terra e dall’altro di perpetuare la ricca tradizionale tessile bagolinese.

.in foto: le sorelle Sueri (Costanza a sinistra e Annunciata a destra); Costanza al telaio; la stoffa.


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