Volontari valsabbini, addio al 118
di Ubaldo Vallini

Niente più medico sull'ambulanza, ma neppure volontari. Areu non accoglie le istanze dell'associazione Volontari Ambulanza Valle Sabbia e loro si sfilano. Emergenze garantite "a gettone" solo fino a giugno



L’avevano detto nei mesi scorsi: « Se Areu, oltre che togliere il medico rianimatore dall’ambulanza di Vestone, intende chiedere l’impegno continuato di tre volontari al posto di uno, il 118 dovrà fare a meno di noi».

Quel “noi” sta per Associazione Volontari Ambulanza Valle Sabbia, realtà di 400 volontari che ha da poco inaugurato una nuova sede a Vestone e sta preparando 60 nuovi soccorritori.

Una “Caporetto”, per il volontariato valsabbino.
L’Azienda regionale di Emergenza Urgenza, con il direttore generale Alberto Zoli e quello del 118 di Brescia Claudio Mare, è salita più volte lungo il Chiese per riportare i vertici dell’Associazione a più miti consigli, cercando di coinvolgere nel cambiamento insieme ai volontari anche gli amministratori locali.

Ma è stato tutto inutile
: prima la proroga di un anno intero, poi quella di altri tre mesi, non sono state sufficienti a far “digerire” la novità e lo scenario peggiore ha finito con l’avverarsi.
In questi giorni Areu ha aperto il bando per rinnovare le convenzioni secondo i nuovi dettami e i volontari valsabbini hanno annunciato che loro non saranno della partita.
Non si ha idea di chi potrà sostituirli.

Tentativi di mediazione ci sarebbero stati, ma non hanno funzionato neppure quelli: «L’atteggiamento di totale chiusura a quanto da noi proposto è un evidente progetto, nemmeno troppo velato, di distruggere una fondamentale risorsa gratuita per il territorio valsabbino, costruita con anni di passione, dedizione, sacrificio e senso di responsabilità» ha messo nero su bianco il presidente del sodalizio Roberto Turri Zanoni, in una lettera inviata ieri ai vertici di Areu, Sal e Anpas, al presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini e ai sindaci della Valle Sabbia.

Ma come si è arrivati a questo punto?
«La politica valsabbina avrebbe dovuto far fronte comune contro questa eventualità, così non è stato» ha affermato Turri Zanoni.

Cosa succederà ora?
Medico rianimatore, infermiere e volontario autista, continueranno a costituire l’equipaggio della “medicalizzata” solo fino alla fine di aprile.
Poi entrerà in servizio un’auto infermierizzata (infermiere più autista soccorritore), che uscirà ogni volta con il supporto di un’ambulanza equipaggiata di volontari (due di giorno, tre di notte).

Il medico rianimatore sarà invece presente su un mezzo veloce che farà base a Roè Volciano e che si sposterà fra la Valle Sabbia e l’Alto Garda a seconda delle necessità.

«Per senso di responsabilità nei confronti dei nostri concittadini valuteremo se garantire il servizio “a gettone” coi gruppi di Vestone, Ponte Caffaro e Bagolino (come già avviene oggi), ma solo fino alla fine di giugno» aggiunge Roberto Turri Zanoni.

Poi? «Continueremo coi servizi programmati, le visite, i viaggi di trasferimento, ma saremo costretti a sospendere del tutto le uscite per le emergenze. Certo a quel punto, l’associazione com’è strutturata ora, non avrà più ragione di esistere».

.in foto: volontari valsabbini e medicalizzata in un "rendez vous" a Bagolino. Interventi di questo tipo presto per i volontari valsabbini saranno un ricordo.


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