La Valle e la Provincia, insieme per dare risposte ai cittadini
di Redazione

Incontro interlocutorio ed operativo insieme, quello che ha avuto luogo a Nozza nella Casa della Valle fra il presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli, quello della Comunità montana Giovanmaria Flocchini ed i sindaci valsabbini



Il primo a parlare è stato il padrone di casa, il presidente della Comunità montana di Valle Sabbia Giovanmaria Flocchini, introducendo l'incontro con una disanima delle problematiche da affrontare lungo il corso del Chiese, soprattutto quelle per le quali l'ente Provincia è chiamato ad assolvere ad un ruolo.

La viabilità,
con la realizzazione del lotto di Variante fra Vestone e Idro, ma anche quella sovraccomunale che è tradizionale terreno di coinvolgimento degli enti locali a tutti i livelli.
L'edilizia scolastica, in particolare la sede vobarnese del Perlasca, che avrà necessità di ulteriori interventi in emrito all'arredazmento dei nuovi locali e alle reti.
La scommessa dell'informatizzazione diffusa, con la fibra ottica che entro l'anno raggiungerà tutti i Comuni valsabbini e il 90% della popolazione.
Una prima sistemazione della Rocca d'Anfo per renderne possibile la prossima apertura, seppur parziale.  

«Dalla Provincia attendiamo un contributo in risorse, ma soprattutto un supporto fatto di idee e di capacità organizzative, di attenzione alle diverse problematiche» ha concluso Flocchini.

206 Comuni, 5mila km quadrati, 160 chilometri per percorrerla da un estremo all'altro, più di un milione di abitanti... pochi numeri sono sufficienti per ritagliare un ruolo fondamentale della Provincia di Brescia non solo nel panorama lombardo, ma anche in quello nazionale.

«Brescia è la più estesa e la più popolosa dopo le province che di fatto sono diventate "città metropolitane" - ha detto il presidente Pier Luigi Mottinelli, che per l'occasione era salito in Valle in compagnia del consigliere Nicoletta Benedetti -. L'ente che la governa dovrà necessariamente continuare a ricoprire un ruolo fondamentale e di raccordo, per quei servizi ai Comuni definiti di "area vasta"».

Come non è ancora del tutto chiaro: la Provincia, appunto, continuerà ad occuparsi di viabilità, di edilizia scolastica, di ambiente e di territorio.
Il resto è materia di contrattazione con la regione: agricoltura, caccia e pesca...

«Di cosa si dovrà occupare la Provincia di Brescia dipende anche dai Comuni e dalle loro aggregazioni, come le Comunità montane - ha aggiunto Mottinelli -. La Cultura per esempio, col sistema bibliotecario che per come era organizzato da noi ha rischiato il disfacimento: nessuno impedisce ai Comuni bresciani di aggregarsi e di farlo a livello provinciale invece che locale».

Mottinelli ha poi chiesto un po' di tempo ancora per poter essere più preciso su quali possono essere le risorse da mettere in campo e con quali tempi: «Fra aprile e maggio dovremmo riuscire a capire meglio cosa potremo fare e come.
Intanto posso confermare gli impegni che riguardano la realizzazione della Variante, col parziale finanziamento del Trentino e l'appalto entro giugno. Sarà l'unica opera di questa importanza che riusciremo a fare in questo periodo» ha aggiunto.

La parola poi è passata ai sindaci.

Fra questi quello di Villanuova Michele Zanardi, che ha chiesto e ottenuto attenzione per i Centri professionali come il Cfp Zanardelli: «Presenze sul territorio che vanno garantite e sostenute» ha detto Mottinelli.

Beppe Lancini di Vobarno ha posto al centro i temi della disoccupazione e della sicurezza.
Giuseppe Nabaffa di Idro ha chiesto delucidazioni in merito alle esigenze valligiane che riguardano il turismo e l'ambiente.
Giambattista Guerra di Barghe ha ringraziato per il ruolo assunto anche dalla Provincia nell'assurda questione dell'Imu per i terreni agricoli, chedendo maggior controllo ai temi della montagna.
Katia Vezzola di Roè ha sollecitato attenzione e manutenzione alle piste ciclabili.
Poi è stato affrontato il tema del ciclo idrico, una delle scommesse da affrontare certo a livello provinciale.

«Mi viene da dire che abbiamo fatto pochi giri di parole, concentrando l'attenzione sui problemi concreti dei cittadini - è stata la conclusione di Giovanmaria Flocchini - Del resto sia la Provincia di Brescia sia la Comunità montana di Valle Sabbia hanno scelto di mettere in secondo piano le appartenenze politiche o di partito per provare ad occuparsi di ciò che davvero conta: le soluzioni, da ricercare insieme dialogando, alla luce del sole».
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