Salò, basta un lampo per rivedere la luce
Il Salò cala il poker. I gardesani conquistano la quarta vittoria stagionale, la terza dell’«era» di Roberto Crotti ieri in tribuna per squalifica. Il suo sostituto Giordano Caini ha «bagnato» il debutto assoluto come allenatore.

Il Salò cala il poker. I gardesani conquistano la quarta vittoria stagionale, la terza dell’«era» di Roberto Crotti ieri in tribuna per squalifica. Il suo sostituto Giordano Caini ha «bagnato» il debutto assoluto come allenatore. battendo il Seveso al termine di una partita brutta e noiosa. Ma contavano solo i tre punti, che sono arrivati, santi e benedetti.
Averli conquistati rappresenta una consolazione che va al di là di qualsiasi discorso sulla qualità del gioco espresso. E ora comincia a rivedere la salvezza diretta ora distante due punti.

ANCORA UNA VOLTA Cristian Quarenghi è stato decisivo. Quando sembrava che la gara stesse incanalandosi verso un deludente zero a zero, il capitano ha estratto dal cilindro l’ennesimo guizzo. Spartera e Petrone gli hanno confezionato un tocco laterale, e Quarenghi è riuscito a beffare il lungo portiere Monguzzi con un radente indirizzato verso il palo più lontano, lento ma incisivo. Poi il Salò ha badato a non concedere spazi agli avversari, impedendo ogni loro conclusione, ed evitando di subire: è la seconda volta che Menegon non prende gol in 17 gare, comprese le due di Coppa Italia.
Le assenze dei giovani Boldrini (squalificato), Savoia e Cazzoletti (infortunati) obbligano a effettuare alcuni cambi nell’assetto. Longhi retrocede a terzino sinistro, e Scioli sostituisce Leoni a centrocampo. Il Seveso schiera appena un attaccante, Volontè, autore di quattro reti, e organizza una fitta ragnatela. La squadra di Cagnin non ama le mezze misure: o vince o busca, mai un pareggio. Stavolta mira alla divisione della posta e se ne sta prudente, attenta a non prestare il fianco alle incursioni dei padroni di casa.

LA PRIMA MEZZ’ORA trascorre tra gli sbadigli. Il Salò non schiaccia il piede sull’acceleratore e rinuncia ad avanzare in modo compatto. Preferisce effettuare lunghi lanci in profondità, che gli attaccanti faticano a controllare. Al 31’ c’è uno scossone. Lo dà Ferretti, andando a colpire di tacco un angolo calciato da Quarenghi: il portiere smanaccia, sventando la minaccia. Al 34’ la più bella azione del match. Petrone serve di testa Quarenghi, che fugge e appoggia al libero Pasinelli, che viene stoppato da un difensore. Nella ripresa il Salò stenta a uscire dalla melma. Il ritmo resta compassato. La manovra non passa quasi mai da Sella, il play maker arretrato. Il pallone viene scagliato lontano, senza costrutto. Poi Galli e Leoni sostituiscono Scioli e Pasinelli, che in ripetute circostanze ha cercato la soluzione personale, con eccessiva testardaggine. Finchè al 26’, Quarenghi trova il bandolo della matassa.

Unico brivido, al 34’, con una punizione di Caon (centrale), bloccata agevolmente da Menegon. Al 38’ l’espulsione del terzino Gallelli, per somma di ammonizioni. E al 44’ il raddoppio sfiorato da Sberna. Una vittoria che rende allegra una giornata grigia.

Sergio Zanca da Bresciaoggi
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