L'artista aveva legami profondi con la valle
di red.

L’associazione artisti bresciani - come anticipato dal vallesabbianews nei giorni scorsi - ha allestito presso la propria sede di Brescia, Vicolo delle stelle 4, una rassegna dedicata ad Achille Glisenti (1848-1906).

L’associazione artisti bresciani – come anticipato dal vallesabbianews nei giorni scorsi - ha allestito presso la propria sede di Brescia, Vicolo delle stelle 4, una rassegna dedicata ad Achille Glisenti (1848-1906). La mostra dal titolo «La memoria figurativa» si propone di rivisitare l’ambiente artistico della Brescia tra Ottocento e Novecento per consentire agli appassionati d’arte di conoscere l’opera di un personaggi di rilievo, che oggi è noto solo ad un pubblico abbastanza ristretto di studiosi e collezionisti.
L’esposizione, che durerà dall’1 dicembre 2007 al 9 gennaio 2008, è curata dagli storici dell’arte Luigi Capretti e Francesco De Leonardis ed è organizzata in collaborazione con i Civici Musei.

Achille Glisenti appartiene ad una delle poche vere dinastie imprenditoriali del nostro Paese. Infatti, sono ben poche, in Italia, le famiglie industriali che possono vantare una storia imprenditoriale plurisecolare. Da noi, i casi di casate giunte alla terza generazione sono abbastanza numerosi. Non sono pochi i casi di quattro generazioni. Abbastanza rari quelli di cinque. Veramente rari gli esempi di dinastie che sono arrivati a superare questo numero.

I Glisenti, esteso clan familiare di origini vestonesi, possono essere annoverati a buon diritto in quest’ultima cerchia di antiche dinastie del lavoro, una elite del ceto imprenditoriale nazionale. Ma la famiglia Glisenti, nella sua lunga storia, non ha annoverato nelle sue file solo uomini d’impresa e capitani d’industria: i discendenti di questa antica casata valsabbina sono stati assoluti protagonisti in molti campi del sapere: dalle scienze alla medicina (Fabio, a cui è intitolata la scuola media di Vestone) , dalle lettere alle arti, alla pittura, come dimostra il caso di Achille.

I Glisenti appartengono ad una dinastia che ha avuto, da sempre, forti radici locali, che ha esercitato per generazioni un ampio potere non solo economico ma anche politico e sociale, che è riuscita a far convivere le strategie d’impresa e i diversi modelli culturali che nel tempo si sono succeduti con le forti trasformazioni che hanno interessato la realtà bresciana.

All’affascinante avventura umana e imprenditoriale dei Glisenti, dai risvolti in molti casi sorprendenti, è stato dedicato pochi anni fa un volume dal titolo: I Glisenti. Cinquecento anni di storia. Questo lavoro a più voci, edito per iniziativa della Fondazione civiltà bresciana e dell’Ateneo di Brescia nella collana delle edizioni Negri, raccoglie autorevoli contributi, frutto delle indagini di Alfredo Bonomi, Elisabetta Conti, don Antonio Fappani, Giancarlo Marchesi, Serio Onger, Carlo Simoni, Valerio Varini, che forniscono un quadro storico di assoluta limpidezza.

Gli autori hanno saputo “personalizzare” le vicende dando spessore e concretezza alla secolare avventura imprenditoriale dei Glisenti, che giustamente non è stata descritta soltanto attraverso il conto dei profitti e delle perdite, degli opifici costruiti e della forza motrice installata, ma anche e soprattutto come storia di uomini veri operanti in un variegato e difficile contesto sociale.
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