Scarsa astensione in Sapes e OG
di Aldo Pasquazzo
Resta la tensione fra sindacato e proprietà nelle fabbriche di Storo e Condino, ma anche a livello istituzionale si sta cercando un riavvicinamento
Dopo la momentanea tensione di ieri l’altro all’interno del gruppo Sapes – Sawam un riavvicinamento tra le parti qualcuno (anche a livello istituzionale) lo auspica e lo va cercando. Quell’alterco dialogo e successivo comportamento tenuto dal delegato Fiom nei confronti della amministratrice Marzia Buccio ha comunque lasciato un segno profondo.
Circa la preannunciata astensione di lunedì all’interno dei due stabilimenti si ha la sensazione che i riscontri risulterebbero piuttosto bassi, considerato che nelle ultime ore c’è stata una imprevista impennata di “influenzati”.
Sbirciando sulla bacheca a Storo, per quanto concerne Sapes, dei 32 dipendenti all’astensione hanno aderito in 3; in OG (Officine Giudicariensi) dei 12 in forza nessuno ha incrociato le braccia.
Alla Sapes di Condino invece su 39 allo sciopero hanno aderito 23 dipendenti mentre all’OG 13 hanno convenuto di astenersi su un totale di 26.
L’atteggiamento praticato al momento dal dipendente qualche ulteriore approfondimento già sembra averlo provocato. A complicare la situazione c’è pur sempre di mezzo quel coltello che rischia di creare qualche ulteriore motivo di indagine. Su quella sequenza, che non ha testimoni ma sulla quale già sono in corso alcuni motivi di indagine, non si esclude un possibile atto di querela.
Comunque da parte del luogotenente maresciallo di Storo Giovanni De Pierro sembra che qualcosa già si stia muovendo. Il titolare di stazione potrebbe aver aperto d’ufficio un primo incartamento. Lo stesso maresciallo proprio non si pronuncia ma questo dà adito a qualche possibile avviato interessamento sul caso. In questo momento in cui l’occupazione non ha sbocchi né soluzioni, anche gli stessi rappresentanti dei lavoratori sono chiamati a riflettere. Che piaccia o meno una cosa è certa: alle maestranze, che con gli impiegati ammontano ad oltre 110 unità, lo stipendio in Sapes e Sawam arriva in maniera puntuale mese dopo mese.
“In questa valle - ricorda una preoccupata mamma di famiglia di Storo - se Cartiera Carmignano, Isaf e Sapes dovessero andare in crisi non ci sarebbero soluzioni. Negli ultimi 30 anni – aggiunge e ricorda – da Pieve di Bono a Storo di posti di lavoro ne abbiamo persi almeno 700 se non di più ancora. A reggere in questi paesi l’azienda che va per la maggiore è Azione 19 o Progettone i cui dipendenti di anno in anno aumentano a vista d’occhio”.
Nel frattempo la proprietà dopo i fatti di giovedì notte proprio non si pronuncia. Anzi, dai piani alti non fuoriescono al momento segnali di nessun genere . “Lo stato maggiore del gruppo – dicono coloro che avrebbero in tempi diversi avuto modo di abboccare qualcosa – sono risentiti e molto provati per quanto accaduto quella sera dentro le mura di casa. Un comportamento, quello attribuito al delegato sindacale Fiom, che a livello di valle risulta - se comprovato - non solo condannabile ma addirittura senza precedenti”.
La Fiom – Cgil, al di là di tutto, cerca di mediare e magari di approdare ad una soluzione condivisa. Il sindacato al momento sembra propenso ad astenersi dall’effettuare lavoro straordinario.