In ricordo dei caduti di Nikolajewka
di Cesare Fumana

Si terrà lunedì mattina a Casto, nella chiesetta dedicata alla Madonna di Caravaggio una messa in suffragio dei caduti dell’epica battaglia sul fronte russo che vide in prima fila i battaglini alpini "Vestone" e "Val Chiese"



Nella ricorrenza del 72° anniversario della battaglia di Nikolajewka, questo lunedì mattina, 26 gennaio, alle 10, nella chiesetta della Madonna di Caravaggio, per iniziativa delle penne nere di Casto, sarà celebrata una messa in suffragio dei caduti e dispersi dell’epica battaglia sul fronte russo.
Ad officiarla sarà don Diego Gabusi, cappellano degli alpini della sezione “Monte Suello” di Salò.

La battaglia di Nikolajewka fu l’ultimo e decisivo combattimento degli alpini in ritirata sul fronte russo, che consentì ai sopravvissuti di fare rientro a casa.
Già dalle prime ore del mattino del 26 gennaio 1943, la colonna formata dalle truppe in fuga dalla Russia venne fatta oggetto di un bombardamento da parte di quattro aerei dell'Armata Rossa.

In vista delle prime isbe del villaggio, fu mandata all'attacco la Tridentina, unica delle divisioni italiane ancora in grado di combattere. Particolarmente significativi durante questo attacco furono le azioni dei battaglioni Vestone, Verona, Val Chiese e Tirano. I russi sottoposero ad un fuoco costante i nostri militari, grazie all'uso di mortai, mitragliatrici e carri armati: gli italiani che combatterono furono pochissimi rispetto ai russi, visto che buona parte della nostra colonna era costituita da sbandati, soldati privi di armi e senza comando, sopravvissuti a lunghe marce nella steppa spazzata da burrasche di neve. Nonostante ciò, per tutto il pomeriggio le truppe italiane tennero testa all'esercito sovietico.

In serata si unirono alle forze all'attacco i battaglioni Edolo e Valcamonica e gli uomini della Tridentina, guidati dal generale Luigi Reverberi, riuscirono ad aprire un varco fra le linee russe grazie all'utilizzo di un carro armato tedesco ancora utilizzabile e alla grande forza di volontà (unita alla disperata ricerca della salvezza).

Il prezzo pagato fu altissimo: migliaia di soldati italiani caddero sotto i colpi dell'artiglieria nemica, altrettante migliaia furono i feriti. Nonostante questo bagno di sangue, la battaglia di Nikolajewka deve essere considerata una vittoria dell'esercito italo-tedesco: grazie a questo successo, si riuscì infatti ad aprire un varco nella sacca del Don e il 31 gennaio 1943 la colonna riuscì a raggiungere Shebekino e dunque la salvezza presso le linee amiche.

in foto la chiesette dalla Madonna di Caravaggio
120124CastoChiesaMadonnadiCaravaggio.jpg