Sant'Antonio lungo il Chiese
di a.p.

Di stalla in stalla, le vicine Giudicarie hanno ospitato ieri la ricorrenza del patrono degli animali domestici


In occasione della ricorrenza di sant’Antonio Abate, patrono degli animali domestici, una quindicina gli allevatori che nella Valle del Chiese hanno accompagnato il prete di stalla in stalla per le benedizioni

Dai Radoani alle aziende Pizzini e Galante, sino all’allevamento di Giovannone Butterini, la ricognizione è risultata piuttosto partecipata.
Nel pomeriggio è stata la volta di Brione e Cimego mentre questa domenica mattina toccherà a Castel Condino.
Assieme all’arciprete don Vicenzo Lupoli e all’assessore comunale all’agricoltura Bepe Leotti, gli allevatori hanno fatto gruppo.
Poco dopo mezzogiorno tutti a Mon, il podere di Roberto Butterini, dove è stato consumato un pranzo casereccio a base di polenta, crauti e tanto spezzatino.

«Ai tempi di don Pisoni e Lunelli – ricordava per l’occasione Giulio Radoani che di anni ne ha 85 - anche a Condino la ricorrenza di Sant’Antonio veniva festeggiata con una messa e poi tutti alla mitica osteria delle Due Spade a brindare con del Ricciotto. Per consuetudine, come presidente del caseificio, ero solito lasciare in canonica alcune formaggelle stagionate anche a compensazione del fatto che il prete, a primavera, come al solito veniva a benedire le malghe prima che cominciasse la stagione dell’alpeggio».

Anche a Storo il fondatore dell’Ordine Ospedaliero degli Antoniani
è stato come suo solito ricordato.
Molto partecipata la messa delle 9,30 e successiva benedizione del sale. Anche se lo era molto di più negli anni scorsi, quando la banca di paese (poi finita in disgrazia) omaggiava i propri soci con un pacco dono.
Erano i tempi della mitica Cassa rurale che poi è diventata Banca Cooperativa Valsabbina.

.in foto: allevatori condinesi al podere Butterini.

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