Cinque appartamenti inagibili
di Ubaldo Vallini

Cinque appartamenti inagibili e altrettante persone fuori casa. E’ il bilancio di un incendio che nella notte fra martedì e mercoledì ha aggredito un appartamento in via Fiamme Verdi a Vestone, propagandosi poi alle stanze dei vicini


Difficile la ricostruzione esatta di quello che è accaduto.
Probabilmente le due persone presenti nell'appartamento andato a fuoco non hanno prestato la dovuta attenzione alla legna che bruciava nella stufa e alle candele accese per ovviare alla mancanza in quell’appartamento dell’energia elettrica.

Fatto sta che intorno all’una di notte, fra martedì e mercoledì, i due compari erano scesi in strada per l’ultimo scambio di battute: uno si è diretto verso casa sua, sotto i portici del municipio, l’altro è risalito nell’appartamento che si trova al terzo piano al civico 71 di via Fiamme Verdi, dove il centro storico di Vestone si allunga per seguire il corso del Degnone che scende dalla Pertica Bassa.

E quando è arrivato in casa l’ha trovata avvolta dal fumo.
Convinto di potercela fare da solo, ha pensato di aprire per bene le finestre e liberarsi dalla coltre nera, passando poi a spegnere le fiamme.
Così, mentre lui ha rimediato delle ustioni di primo grado ad una mano, il fuoco ha guadagnato ossigeno a sufficienza per trasformare l’appartamento in un gigantesco rogo.

Veloci ad arrivare, per quanto possibile, i vigili del fuoco dal distaccamento vestonese e da Salò, con autobotti ed autoscala.
Abbastanza da riuscire ad evitare che le fiamme si propagassero all’adiacente falegnameria dei Badini e alle case circostanti.
In breve il rogo ha divorato il tetto in legno dello stabile, aggredendo anche l’appartamento a fianco.

Decine di quintali d’acqua necessari per lo spegnimento, che si è protratto per alcune ore, hanno annegato gli appartamenti sottostanti.
Il risultato era già chiaro a buio delle 6 del mattino, con i tecnici dei vigili del fuoco che hanno dichiarato la temporanea inagibilità per ben cinque appartamenti.

Impedimento al loro utilizzo che è stato poi confermato dalle ordinanze siglate nel pomeriggio di ieri in municipio dal sindaco Giovanni Zambelli: «Abbiamo dovuto chiudere al traffico anche il tratto di via Mocenigo che scorre dietro alle abitazioni lesionate – ha aggiunto il primo cittadino -. Sono rimaste pericolanti al terzo piano la grondaia, un buon numero di tegole e un grosso comignolo. Rischiano di cadere da un momento all’altro».

Fuori casa si sono così ritrovati il 49ennne Alberto, l’ustionato, che ieri era ancora ricoverato all’ospedale di Gavardo; suo padre Augusto che dormiva nell’appartamento sotto al suo; nonna Lina e due nipoti che invece occupavano loro sopra e lei sotto gli appartamenti adiacenti.


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