Grazie ancora padre Giorgio
di Aldo Pasquazzo

Commosso il saluto della comunità di Bondone a padre Giorgio Anesi, nel giorno della sua ultima messa nel piccolo centro della Valle del Chiese



A Bondone quasi tutti dentro e fuori la chiesa avevano un po’ di magone quando il loro frate, padre Giorgio Anesi, ha varcato la soglia della Casa del Signore per l’ultima messa.
Indossava paramenti bianchi ed era preceduto da ben undici chierichetti. Tanta l'emozione.

Qualcuno non l'avrebbe voluto fr vedere, ma negli occhi qualche lacrima c’era.
Appena dentro ad accoglierlo, come anche durante e dopo la celebrazione, degli interminabili battimani.
Lo stesso sindaco Gianni Cimarolli avvertiva: “Padre Giorgio era un valore aggiunto che se n'è andato” mentre Mirko Cimarolli aggiungeva: “Signore circa due anni fa Tu avevi mandato in mezzo a noi come pastore padre Giorgio. Lui è stato un buon pastore, ma le pecore non hanno saputo seguire e interpretare i suoi insegnamenti”.

Gli ha fatto eco Dario Scalmazzi, uno degli ultimi carbonai rimasti: “Direi che sulla vicenda di padre Giorgio si è effettivamente toccato il fondo“. Ma i ringraziamenti e la vicinanza a quel modesto frate hanno fatto registrare altri interventi ancora.

La chiesa era stracolma di gente. Sotto il presbiterio alpini e vigili del fuoco in uniforme, ringraziati alla fine da padre Giorgio, con quella sua solita umiltà.
All’omelia il Cappuccino, originario di Condino, ha parlato a braccio, con parole cariche di significati che hanno toccato la coscienza e il cuore, ripetendo di fatto quanto già proposto nei commiati precedenti a Darzo, Lodrone e Storo.

Poi ancora Mirko Cimarolli: “Per la consolazione che quel frate ha saputo dare ai nostri ammalati e per tutto il bene che ha compiuto in mezzo a noi e che rende gloria a Dio, il Signore lo contraccambi e lo accompagni con il suo grande amore“.

A messa conclusa il Cappuccino è restato a lungo sul presbiterio in modo da salutare uno a uno i suoi fedeli parrocchiani di Bondone.
C'erano anche bambini che circondano quell’indimenticabile frate, quasi a non volerlo vedere scappar via.
Poi nella vicina casa canonica un rinfresco e una torta con la scritta: “Grazie ancora padre Giorgio“.

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