Di nuovo il terremoto, ma per finta
di Ubaldo Vallini

Grande esercitazione della Protezione civile quella in atto in queste ore: programmata, ma anche un po' a sorpresa. "Epicentro" a Salò, coinvolti in Valle Sabbia Vobarno e Sabbio Chiese



Alle 8:49 del mattino, la terra trema di nuovo in Valle Sabbia, per fortuna solo per un'esercitazione, voluta dalla Protezione civile regionale e provinciale per testare le procedure di emergenza.
Un dispiegamento imponente che fra sabato e domenica, compreso l'area gardesana, coinvolgerà un migliaio di volontari.

Subito la Prefettura di Brescia, centro nevralgico di ogni genere di comunicazione, via telefono, radio o fax, ha allertato le municipalità dove sono stati allestite le Unità di Crisi Locale (Ucl).
Ai sindaci, nel nostro caso Onorio Luscia per Sabbio e Beppe Lancini di Vobarno, e ai loro collaboratori, insieme ai carabinieri al comando dei marescialli Rosina e Riccioni, l'onere di avviare le prime verifiche nei siti "sensibili" come le scuole, i ricoveri per anziani, tutti i luoghi dove è maggiore la concentrazione di persone e di verificare i danni.

Ne hanno approfittato per esercitarsi soprattutto le scuole, dove all'uscita controllata degli alunni dalle classi hanno fatto seguito le ispezioni dei tecnici per controllare che tutto posse a posto.

A Sabbio Chiese l'area più colpita dal finto terremoto, una volta conclusa l'esplorazione delle frazioni, è tornata ad essere Clibbio.
Lì si è concentrata l'attenzione di amministratori, funzionari, tecnici e volontari, che in massa arrivando dal resto della provincia si sono piazzati presso il Centro sportivo comunale allestendo un campo completo di cucina.

A Vobarno invece, sassi sono precipitati qua e là, paura e disagi un po' dappertutto, ma la terra ha tremato forte per finta a Carpeneda, dove metà della popolazione è stata virtualmente dichiarata impossibilitata a rientrare nelle proprie case.
L'area adiacente alle ex scuole si è dimostrata essere la più adatta per accogliere una colonna mobile di volontari.

Tutto per finta, ma anche un po' per davvero: se da una parte un'esercitazione di questo genere potrebbe apparire come uno spreco di tempo e di risorse, dall'altra diventa indispensabile per testare le procedure di pronto intervento in caso di emergenza di cui si sono dotati in questi anni i Comuni della Valle.

In tutti i punti nevralgici dell'esercitazione, infatti, hanno presenziato in buon numero anche i funzionari della Protezione civile regionale e provinciale, con lo scopo ben preciso di analizzare eventuali errori ed omissioni.
E' meglio che le procedure si inceppino quando si fa per finta, piuttosto che accorgersene se dovesse caopitare davvero.
E può capitare, l'intera Valsabbia lo sa.






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