La parola d'ordine è «prevenzione»
Concluse le operazioni legate all’emergenza, alla messa in sicurezza delle persone e alla ricostruzione, Garda e Valle Sabbia affrontano la fase di studio dell’accaduto e di quanto si è fatto in risposta alla devastazione del sisma.

Concluse le operazioni legate all’emergenza, alla messa in sicurezza delle persone e alla ricostruzione, il territorio del Garda e della Valsabbia affronta ora la fase di studio dell’accaduto e di quanto si è fatto in risposta alla devastazione del sisma.
Alla mezzanotte di oggi ricorre il terzo anniversario del terremoto che ha colpito 66 Comuni, costringendo 2.200 persone ad abbandonare la propria casa e seminando danni per 215 milioni di euro (3.500 case private, 300 chiese e 200 edifici pubblici danneggiati).
La fase di studio ed analisi si apre idealmente oggi a Salò, dove, in municipio, è in programma il convegno «Il dopo-terremoto della Val Sabbia e del Garda: fra esigenze di tutela e requisiti di sicurezza», promosso da Comune, Università degli studi di Brescia, Centro di studio e ricerca di sismologia applicata e dinamica strutturale e Centro di studio e ricerca per la conservazione ed il recupero dei beni architettonici ed ambientali.

Dopo i saluti delle autorità (alle 9), tra le quali il sindaco Giampiero Cipani, il prefetto Francesco Paolo Tronca, il vescovo Luciano Monari, la vice presidente regionale Viviana Beccalossi e il commissario delegato per l’emergenza Massimo Buscemi, sono previsti gli interventi dei maggiori esperti del settore a livello internazionale.
Quattro le sezioni in programma: alle 9.40 «Problematiche, orientamenti e strategie di prevenzione degli organi di controllo e tutela»; alle 11 «Studi ed esperienze sugli edifici: la diagnostica e il restauro»; alle 14 «Studi ed esperienze sugli edifici: l’analisi strutturale»; infine, alle 16.20, «L’esigenza di tutela e i requisiti di sicurezza negli interventi di miglioramento sismico degli edifici storici».

Il terzo anniversario del terremoto offre anche l’occasione per un ulteriore bilancio su quanto fatto: «La comunità locale - dice il commissario delegato Massimo Buscemi - ha dato prova di grande coesione sociale e istituzionale, attraverso la quale si è riusciti a generare la cooperazione e la solidarietà che hanno enormemente facilitato il ritorno alla normalità».
Massimo Buscemi presenta anche qualche dato numerico significativo: «La ricostruzione degli edifici privati, per i quali sono stati presentati 2.263 progetti, si è conclusa per il 77% degli interventi, con una spesa di 40,4 milioni di euro. Per le opere pubbliche sono stati spesi 12 milioni, con il 33,6% degli interventi conclusi sui 125 presentati. Gli interventi iniziati sugli edifici ecclesiastici sono il 52% (conclusi il 9%) con un contributo pari a 6.9 milioni di euro. Anche per questa tipologia di edifici si evidenzia la positività del dato (oltre metà degli interventi iniziati) nonostante l’oggettiva complessità progettuale a garanzia della tutela del bene. Nel corso di questi tre anni sono stati erogati 2,3 milioni per l’autonoma sistemazione dei cittadini. Per la prima emergenza sono state sostenute spese per 8 milioni di euro. Infine, alle spese di funzionamento della gestione commissariale è stato dedicato solo l’1% delle risorse ad oggi erogate, pari ad un importo di 705 mila euro».

Simone Bottura dal Giornale di Brescia
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