Lettere dal Fronte
di val.

Verrà presentato questo lunedì a Vestone un volume che raccoglie le lettere alle famiglie spedite da 120 soldati valsabbini poi caduti nella Grande Guerra di cent'anni fa. Con un saggio introduttivo di Alfredo Bonomi



Scrivevano a casa. Provavano, in mezzo al massacro della Grande guerra, a coltivare affari ed affetti, a mantenere intatto un filo di speranza.
Emozioni, spaccati di vita rurale e di battaglie, emergono cent’anni dopo dalla lettura di quelle lettere, scritte da soldati che a casa non ci sarebbero più tornati.

C’è la Valsabbia intera, nei 300 e più documenti raccolti nel libro “Lettere dal fronte di Caduti Valsabbini durante la Prima Guerra mondiale”, che lunedì 3 novembre verrà presentato a Vestone.

L’appuntamento è per le 20 e 30 nell’Auditorium comunale e per l’occasione, dopo i saluti del sindaco Giovanni Zambelli, interverranno Alfredo Bonomi che relazionerà su “La viva scrittura di una pagina intensa e tragica della storia nazionale”, l’attore Sergio Isonni che reciterà il contenuto di alcune lettere, Giancarlo Melzani e Alberto Vaglia curatori dell’opera.

Il volume, realizzato dal Centro Valsabbino di Studi Storici col patrocinio del Comune di Vestone, edito da Edizioni Valle Sabbia, contiene tutte le lettere scritte dai caduti valsabbini nella Grande guerra, quelle consegnate dalle famiglie all’Archivio di Stato di Brescia, su espressa richiesta dell’allora direttore generale, il vestonese Fabio Glissenti, ed è corredato da un breve ed intenso saggio del professor Alfredo Bonomi.

Sempre a Vestone, negli spazi ex-Moncheri di via Glisenti 43, lunedì 3 novembre aprirà una mostra di cimeli di guerra della ricca collezione di Carlo Zani. L’esposizione rimarrà aperta fino a domenica 16 dalle 15:30 alle 19. Anche in altri orari per gruppi, su appuntamento.

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