Insieme a Campei, con la mente e col cuore
di Lettera firmata

Troppo spesso il rapporto costruttivo con la diversità in classe si misura su atti gratuiti, sul superamento dei limiti imposti dalla corsa al risparmio, da parte di persone dotate di cuore oltre che di cervello. L'esperienza positiva di Puegnago



La scuola è un momento importante nel quale gettare le basi dell’integrazione.
Partecipare alla vita di classe senza esserne separati, condividere attività ludiche e formative con i compagni con disabilità, è il modo più naturale di crescere con la consapevolezza che la diversità fa parte della vita.

Fanno parte di questi momenti anche le gite scolastiche,
piccoli eventi che nel vissuto della classe danno la possibilità di rafforzarne l’unione, con la condivisione di esperienze al di fuori dell’aula scolastica.

Considerato ciò, va detto che talvolta succede che proprio le gite scolastiche siano gravate di problemi di gestione pratica dell’alunno disabile, tali da impedirgli di prendere parte a questo importante momento formativo.
 
La mia creatura speciale, frequentante la classe V della scuola primaria di Puegnago, grazie alla competenza e alla sensibilità delle insegnanti di modulo, dell’insegnante di sostegno e dell’assistente ad personam, che han tenuto conto delle esigenze e delle difficoltà dell’alunna con disabilità, è riuscita a partecipare ad una splendida gita di due giorni a Campei de Sima.

Questa straordinaria esperienza è stata possibile solamente perché oltre a porsi nei confronti della disabilità con la mente, che aiuta nella decodifica della patologia, nel superamento dei limiti, si è messo in moto il cuore che accoglie la creatura disabile che si dona senza bisogno di parole, che si affida a te sicura dell’amore che tu riesci a donarle. 
Le è stata offerta, insomma, la possibilità di camminare insieme, passo dopo passo, giorno dopo giorno, con calma, con fatica, con impegno.

Mente e cuore sono il binomio vincente per superare molti scogli, che s’incontrano quando il diritto normato non si verifica nella pratica e quando la disabilità è vista solo come costo e non come risorsa.


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