E' morto Tiziano Ratti
di Ubaldo Vallini

L’artista bresciano, che da molti anni viveva a Bagolino con la famiglia, venerdì sera si è addormentato sul divano di casa sua e non si è più risvegliato. Aveva sessant’anni


Amava ritenersi un “cane sciolto” e con quel nome aveva intitolato il blog che ne ripercorre il tratto artistico e documenta con foto le sue opere.

«Sono nato a Brescia anni fa, ormai già troppi per contarli con il metro dei tempi che corrono – ci ha scritto sopra, presentandosi -. Anni vissuti guardandomi dentro e guardando avanti. Di me ho fatto parlare le opere che ho generato e che più di ogni altro segno mi somigliano e mi appartengono. Ho cercato invano legami negati e di dare un nome al testimone della mia esistenza. Ho voluto vivere inseguendo ideali, per essere libero, tra gente libera».

Tiziano Ratti si era diplomato in Arte Applicata ad indirizzo "Pittorico" all'istituto d'arte di Castelmassa e si è laureato all’Accademia delle Belle Arti di Venezia.
Amava dipingere opere di grandi dimensioni e dal contenuto allegorico.

La sua ricerca non si limitava all’esplorazione delle peculiarità artistiche sue e dei grandi maestri del passato.
Come insegnante soprattutto, ma anche dopo, ha sempre trovato il modo di valorizzare i giovani artisti che a lui si rivolgevano, spronandoli nella ricerca interiore, a credere in se stessi e nelle proprie intuizioni.

Memorabili, per lui, che si definiva anarchico e credente, le giornate trascorse con don Arturo nell’archivio parrocchiale come nelle soffitte, alla ricerca di tracce che potessero svelare particolari del passato.
Col prevosto bagosso, ora in pensione, a fare da soggetto, rimarrà l'ultimo quadro, incompiuto.

Curioso, sempre, come un bambino.
Suo è il libro che dieci anni fa ha ripercorso le travagliate vicissitudini della Resistenza bagossa.
Sue le attribuzioni di opere a grandi maestri del passato, non sempre condivise dai “colleghi”, ma sempre indicate con quello spirito libero che non gli faceva mai difetto.

Si deve a lui, in gran parte, e certo anche all’amico Lino Scalvini, la costituzione dell’associazione LiberArs, che ha il merito di aver portato a Bagolino numerose iniziative culturali.

Se n’è andato troppo presto, Tiziano Ratti.

L’abbiamo letto stamattina nello sguardo smarrito della moglie Bruna e nelle lacrime di Paola, che come il fratello Andrea è rimasta senza papà. L’abbiamo sentito dentro al nostro cuore.

La salma è stata ricomposta nella camera mortuaria del Ricovero di Bagolino, dove domenica alle 17 e 30 ci sarà la veglia.
I funerali sono stati fissati per lunedì alle 14 e 30.

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