Notte all'addiaccio
di Redazione

Brutta avventura per un turista di Andorra al seguito della ski race internazionale disputata ieri a Limone. Si è perso in montagna e la pioggia ha impedito ai soccorritori il recupero notturno. Aggiornamento ore 8:50



Sembrava cosa già fatta: c'era il contatto telefonico e i soccorritori avevano individuato fra le rocce alle spalle di Limone del Garda anche delle luci, che segnalavano la presenza del turista che, disorientato, non riusciva pià ad imbroccare la via del ritorno.

Una squadra di soccorritori del Soccorso Alpino, un gruppo di volontari locali e i Carabinieri della stazione di Limone comandati dal maresciallo Raffaello Papaverone, si stavano dando da fare per recuperarlo quando il contatto telefonico si è interrotto ed il meteo ci ha messo lo zampino.

Un primo acquazzone, poi la pioggia fitta.
A quel punto, senza più riferimenti certi, gli uomini non avevano più la possibilità di raggiungere in sicurezza il malcapitato, che ha dovuto trascorrere la notte fra le rocce.

Alle prime luci di questa mattina, la macchina dei soccorsi ha ripreso a funzionare e si spera di avere presto buone notizie.
Sul posto questa mattina anche l'eliambulanza.

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Aggiornamento ore 8:15

Ed è proprio con l'eliambulanza che l'uomo è stato recuperato dall'incomoda posizione in cui ha trascorso la notte.
Le sue condizioni di salute non desterebbero particolari preoccupazioni.

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Aggiornamento ore 8:50

Oliver C., turista originario del Principato di Andorra, di 40 anni, è stato avvistato subito dall'eliambulanza in un prato ripidissimo sulla montagna sopra Limone, sul quale l'escursionista si era fermato, dopo aver sbagliato il sentiero ed essere stato sorpreso dal buio.
E' stato recuperato col verricello e portato a Limone. Ora si trova in albergo dai Girardi e sta bene.
Era ben equipaggiato e non ha avuto problemi a sopportare i rigori notturni, nonostante sulla zona imperversasse il maltempo.

L'uomo, come fanno spesso gli stranieri che vengono in Italia per risparmiare sulle spese del telefono cellulare, aveva "spento i dati" sul suo e per questo la sua posizione non era rintracciabile dal nuovo sistema utilizzato dai soccorritori per ottenere, in caso di necessità, le coordinate.

Nella notte, gli uomini del Soccorso Alpino della Valle Sabbia, supportati poi dai colleghi di Riva del Garda (una quindicina in tutto), hanno provato a raggiungere il malcapitato alla luce delle fotocellule, impegnandosi in un "tiro di corda" di una cinquantina di metri, in mezzo a grosse difficoltà.
Fino alle 4 del mattino, poi hanno dovuto desistere per le condizioni divenute proibitive.

.In foto, Il luogo dell'intervento.


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