Sottopasso di Storo, si comincia
di Aldo Pasquazzo

Da questo lunedì il sovrappasso in ferro, mentre verranno effettuati i lavori lungo la statale 237 del Caffaro all’altezza dell’abitato di Cà Rossa di Storo, sarà smontato e sostituito con un nuovo sottopasso interrato


Per tutta la durata dei lavori, il traffico veicolare verrà dirottato, mediante dispositivi semaforici e segnalazione cartellonistica, lungo il vecchio percorso della Statale, quello che rasenta il Centro commerciale Poli e la pizzeria RiStoro di Vito e Giliola Lomoro.

Aggiudicataria dell'appalto l’impresa Felice Salvadori di Bagolino, che aveva praticato un ribasso d’asta del 31,653 per cento su un importo di 175.186,96 euro.

Di eliminare quella bruttura metallica già se ne parlava da almeno dieci anni, considerato che la struttura non solo presentava pendenze spropositate, ma stava arrugginendo.
In inverno, inoltre, la passatoia era considerata impraticabile dal fatto che un pellicola di ghiaccio ne sconsigliava l’uso.

«La soluzione praticata – concordano sia il sindaco di Storo Vigilio Giovanelli sia il collega di giunta ed assessore ai lavori pubblici Claudio Cortella, che a loro volta hanno già disposto le relative ordinanze – va considerata tra le più indicate.
Come amministrazione pensiamo di aver operato al meglio sollecitando l’ente Provincia ad intervenire in materia di viabilità».

Il sotto passo che si andrà a fare verrà realizzato utilizzando delle parti prefabbricate.
Stando  gli elaborati tecnici, per l’accesso al tunnel dal lato di Cà Rossa sono previste due rampe di discesa intervallate tra loro mentre per l’uscita verso il lato opposto (percorrenza in salita) la soluzione prospettata prevede rampe intervallate da tratti pianeggianti (per sosta o riposo), ossia le prime tre da percorrere in salita in direzione di Tione e le restanti tre da utilizzare in senso opposto e cioè verso Darzo. Inoltre ci sarà un’altra rampa ancora che farà da raccordo ai piani viari.

Per quanto riguarda il punto d’inizio dei tragitti di attraversamento non ci saranno molte differenze rispetto alla localizzazione dell’attuale sovrappasso in acciaio.

BOX:
Già all’epoca della sua realizzazione (1974) quel sovrappasso era stato considerato “infelice“ ma era il solo modo che consentiva un attraversamento pedonale tra i due blocchi abitativi.
La soluzione più indicata, già allora, sarebbe stata quella di evitare quel pasticcio abbassando il manto d’asfalto principale in modo da mantenere il vecchio collegamento per Faserno.


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