L'ultima pedalata di Timoty
di Elisa Pasquazzo

Saranno celebrati questo venerdì pomeriggio a Pieve di Bono i funerali di Timoty Porcelli, il ciclista 17enne morto contro un furgone mentre scendeva da Por


“E’ morto un figlio. Ora Timothy già pedala in paradiso. Era un campione. La bicicletta era tutto per lui. Aveva un futuro sicuro perché oltre a pedalare sapeva gestirsi. Nel suo genere di scalatore era unico”.

A parlare sono Mauro Cominotti e Daniele Contrini, uno valsabbino di Bione, l’altro valtrumplino di Marcheno, rispettivamente dirigente e direttore sportivo della LVF di San Paolo D’Argon in provincia di Bergamo.

Un sodalizio che in ambito sportivo è considerato tra i più prestigiosi del nord del paese e all’interno del quale Timothy si era ritagliato spazi e anche qualche trionfo.. Tanti titoli, ma anche tante promesse di cui una adesso se ne sono andate definitivamente.

Era quasi mezzogiorno di ieri.
Accanto alla bara assieme ad altri quindici compagni di squadra ci sono loro.
Papà Guido e mamma Denise sono usciti per lasciarli soli. La commozione è tanta. Gli sono accanto con le lacrime agli occhi.
“Più che un team, la LVF era una famiglia“ aggiunge Contrini.

Lui è lì. Sembra preso dal sonno con quel suo orsacchiotto che tiene tra mani e viso e le maglie societarie sul petto.
“Quel peluche è un regalo che gli avevano fatto a suo tempo i fratelli Myles e Peter”dice papà Guido.
Nessuno dentro quella triste dimora parla. Quasi tutti piangono. Poi arrivano parenti e amici da Castello Matese, centro alle porte di Caserta dove la famiglia Porcelli ha le sue origini.

Da un anno a questa parte i Porcelli (mamma statunitense e padre campano con gli altri due figli Peter e Myles di 18 e 9 anni) si sono trasferiti da Strembo a Bersone.
Sono dislocati nel piano superiore di una bella villetta dentro la quale abita anche il sindaco di Bersone, Lener Bugna.

A Bersone quasi nessuno sa di quella famiglia.
“Vedevo i figli salire su bus per la scuola ma altro non so dire” avvertiva una signora che transita all’altezza della loro casa.

Timothy aveva appena 17 anni.
E’ morto alle 17,45 dell’altra sera in sella alla sua bicicletta da corsa mentre si stava allenando. 
La due ruote, nei pressi di una curva all’altezza del Castel Romano, è scivolata via finendo sotto un furgone lungo la provinciale che collega l’abitato di Por con il fondovalle del Chiese.

Molto probabilmente l’asfalto reso viscido da una leggera pioggia caduta qualche ora prima potrebbe essere una delle cause che hanno provocato la perdita di controllo della bicicletta e successivo sbandamento verso la corsia opposta.
Circostanza strana e ancora più triste è che la sequenza è stata vissuta in prima persona dal genitore del ragazzo che a sua volta seguiva il ciclista al volante dell’ammiraglia societaria.

A soccorre per primi il povero ciclista, oltre al conducente del furgone, una donna di Por che lavora come operatrice sanitaria preso la casa di Riposo di Storo e Fabrizio Poletti comandante dei vigili del fuoco di Pieve di Bono.
Anche ieri ripetevano: “Abbiamo cercato di rianimarlo in attesa dell’arrivo del medico rianimatore ma le condizione del ragazzo risultavano da subito molto ma molto gravi. Poi il triste epilogo”. 

Oggi pomeriggio alle 15 a Pieve di Bono i funerali.
"La bara, che rimarrà sino ad un’ora prima nella camera mortuaria della Casa di riposo di Strada, verrà traslata nella chiesa arcipretale di Santa Giustina dove padre Artemio Uberti celebrerà la funzione funebre.
Il giorno dopo – dicono Francesca e Alessandro Bagattini contitolari dell’agenzia funeraria B2 di Condino - la salma verrà trasferita a Brescia per essere cremata".

.in foto: Timoty; Mauro Cominotti e papà Guido.


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