I paradossi del lago d'Idro
di Kyselak

La questione del lago è comparabile ad un giallo di Agatha Christie che bisogna leggere fino all’ultima pagina per avere sentore di chiarezza


Ora, che siamo a metà del libro c’è solo molta ombra e aride montagne da scalare.
Sembra di poter arguire, dall’atteggiamento della maggioranza consiliare del Comune di Idro, che ci sia un’apertura nei confronti della Regione, forse suffragata dalla consapevolezza che non sia possibile cambiare l’esito degli eventi.
L’opposizione vede invece questa apertura come una sorta di opportunismo all’italiana.

Da rimarcare come l’accordo di programma bis per la realizzazione delle opere di valorizzazione del lago d’Idro sottoscritto il 20 luglio di due anni fa tra la Regione Lombardia e i Sindaci dei Comuni di Bagolino e Lavenone, preveda, all’art. 7, l’estensione dell’accordo atto a comprendere anche gli interventi per la valorizzazione del proprio territorio proposti dai Comuni di Anfo e di Idro, in caso di ritiro, da parte di quest’ultimi, dei ricorsi pendenti avanti il Tribunale Superiore delle acque e avanti il TAR.

Il Comune di Anfo
ha già messo nero su bianco dichiarando di tenere, d’ora in poi, un comportamento collaborativo e non ostruzionistico alla realizzazione delle opere di sicurezza del lago.

Il Comune di Idro pur avendo dato dimostrazione di volersi accodare ai dirimpettai anfesi, deve però ancora superare lo scoglio rappresentato dai comitati associazionistici sorti a sostegno delle ragioni del Lago.
Il Comune di Idro ha da tempo riveduto i progetti presentati dall’Amministrazione di due tornate fa (Sindaco Salvaterra) stralciandone alcuni e sostituendoli con altri ritenuti più consoni alle sopravvenute nuove esigenze della comunità amministrata.

Questo nuovo pacchetto di interventi è stato inserito nella programmazione triennale delle opere pubbliche 2014/2016 indicando come finanziamento un imprecisato contributo da parte di Enti del settore pubblico.
Il dubbio rimane.

Per quanto attiene invece alle opere di sicurezza
programmate dalla Regione, la minoranza ha ravvisato alcune procedure contraddittorie e non ha lesinato a presentare interrogazioni e richieste verbali.
La prima riguarda l’atteggiamento del Geom. Nabaffa che, in qualità di Assessore all’Ambiente della Comunità Montana di Valle Sabbia ha di fatto dato il via alle opere mentre in qualità di Sindaco sembra dare l’impressione di volerle osteggiare (actu exercito e actu facti).
Il secondo riguarda la savanella che, da sempre osteggiata, sembrerebbe essere stata artificiosamente approvata nel contesto del programma relativo alla realizzazione del nuovo ingresso al paese.

Ma a cosa serve questa benedetta savanella?
La corrente di pensiero che si rifà all’attuale coalizione maggioritaria indica la savanella come un pretesto da parte della Regione per poter abbassare il livello del deflusso minimo vitale attualmente determinato in mt 367,20 in contrapposizione alla conclamata finalità dell’opera rivolta alla sicurezza delle popolazioni del lago e a valle dello stesso.
In poche parole un canale dove scorre la portata di magra.

L’opposizione intende demolire questa tesi
adducendo che l’irrisoria portata della savanella, quantificata in 6 metri cubi al secondo, comporterebbe un abbassamento dei livelli di pochi centimetri in troppi giorni.
Altri sostengono che trattasi di un canale al centro dell’alveo del fiume atto esclusivamente per il riflusso della fauna ittica, altri affermano che si tratti di un’operazione importante ai fini idraulici.
Fatto sta che questa savanella è inserita nel progetto regionale.

Altro oggetto di discussione riguarda i ricorsi del Comune di Idro promossi tardivamente o con errori di indicazione dell’autorità destinataria. Peccato che i legali bisogna lautamente pagarli a prescindere dalla volontà di vincere o meno la causa.
L’accusa rivolta al sindaco da parte dell’opposizione è quella di accarezzare la capra con una mano e, con l’altra, innaffiare il cavolo.

C’è infine da sottolineare il ruolo delle minoranze
.
Ad Anfo si è squagliata come neve al sole e sono finite le surrogazioni all’interno della prima lista minoritaria. In caso di ulteriori dismissioni si dovrà attingere alla terza lista venuta da fuori suffragata da una decina di voti o forse meno.

Ad Idro invece la minoranza si profila molto battagliera se non altro perché è riuscita ad evidenziare alcune anomalie procedimentali dell’attuale maggioranza e a renderne partecipe la cittadinanza.
L’esatto contrario di ciò che avvenne nell’estate del 2008 quando le amministrazioni comunali di Idro ed Anfo fecero poco per portare a conoscenza i contenuti dell’accordo di programma.

Precedenti comportamenti, forse non limpidissimi, e la discrezione necessaria quando si tratta di sottoscrivere un accordo di tale portata, hanno indotto in seguito parte dell’associazionismo sorto a sostegno delle ragioni del Lago a reazioni molto dure e in qualche caso fuori dalle righe.

Ora ad Idro, in sede di Consiglio comunale non si assiste più alla solita apoteosi, ma ad un contraddittorio, a volte anche troppo colorito, tra le diverse opinioni. E’ comunque da rimarcare la costante grande partecipazione della cittadinanza alle sedute consiliari, difficilmente riscontrabile in altri Comuni della Valle e non solo.

In via del tutto personale
mi sento invece di appoggiare la decisione della Amministrazione comunale di Idro di ricusare le pretese della TLC Consulting, società nota solo ai firmatari dell’AdP 2008 ed espressione dell’Associazione Comuni di Confine.
Perché la Prof. Salvaterra ne reclama invece a gran voce il pagamento? Vi pare equo il corrispettivo di 205.000 Euro per la redazione di un Piano Integrativo d’Area con progetti definitivi già dichiarati conformi alle linee guida impartite dalla Regione Lombardia?
I soliti pasticci all’italiana. Tre uomini in barca (per non parlar del cane).

Lasciando perdere J.K. Jerome e ritornando al giallo di Agatha Christie sembra di poter dare una risposta alle legittime domande che si era posto il sindaco Nabaffa subito dopo il suo primo insediamento.
Perché l’ente capofila del protocollo d’intesa risulta essere il Comune di Bagolino e non già il Comune di Idro?
Perché la ripartizione dei fondi FRSL non tiene conto dell’estensione di ogni paese sul lago?
Interrogativi rimasti sempre senza risposta.

Kyselak


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