Bambini e ragazzi molto vivaci, iperattivi e disattenti
di Di Stefano Massimo

La nostra epoca si contraddistingue per la velocità degli accadimenti e delle trasformazioni


Cambiamenti che riguardano tecniche e tecnologie, ma anche delle abitudini del quotidiano e delle relazioni interpersonali.
Difficilmente si può trovare un periodo storico così complesso.

Il tema dell'iperattività, dell'impulsività e della disattenzione è certamente un argomento di grande attualità.
Le prassi educative si sono anch'esse trasformate negli ultimi decenni, passando da un registro etico, dove l'accento era posto sull'insegnamento di valori e principi, ad uno più affettivo e relazionale, in cui ciò che conta è lo star bene insieme ed avere successo.

Tutti questi cambiamenti hanno condizionato il modo di approcciarsi alla realtà da parte delle nuove generazioni, dando rilievo alla velocità ed alla moltitudine delle esperienze, piuttosto che alla profondità.
Viviamo quindi in un contesto culturale e sociale che privilegia la capacità di spostare velocemente l'attenzione da uno stimolo all'altro, se non di tenere aperti più canali attentivi contemporaneamente (multitasking).

Da questo sfondo emergono in superficie quei ragazzi o bambini che, per difficoltà intrinseche, non riescono a stare al passo, inceppando spesso negli ostacoli che inevitabilmente incontrano.
Si tratta in genere di bambini o ragazzi con buone risorse cognitive rispetto alla media dei pari, ma con carenze a livello della possibilità di autoregolarsi.

Queste difficoltà in genere vengono riscontrate maggiormente in situazioni in cui è necessario mantenere una tenuta attentiva (es. scuola), oppure il deficit di autoregolazione si può riscontrare a livello comportamentale per cui i segnali distintivi possono essere il non riuscire a stare seduti per più di cinque minuti, il continuo passare da una attività all'altra in assenza di proposte strutturate o particolarmente avvincenti, il non riuscire a giocare con altri rispettando le regole.

In pratica la triade iperattività, impulsività e inattenzione, miscelate in maniera differente da bambino a bambino, sono alcune caratteristiche di fondo che potrebbero contraddistinguere la presenza di un disturbo specifico.
Ci sono alcuni criteri che permettono di differenziare tra bambini vivaci e bambini in cui è presente un disturbo.

La presenza di un disturbo specifico nella regolazione presuppone l'attuazione di un percorso terapeutico riabilitativo per insegnare al bambino, ma anche all'ambiente circostante ad interiorizzare nuovi modi per affrontare i vari compiti di vita.

Nei prossimi interventi proveremo a raccontare l' esperienza di lavoro con i ragazzi ipervivaci e con i gruppi dei loro genitori ed insegnanti dando anche voce ad alcuni genitori ed insegnanti che vivono questa esperienza e sono contenti di condividerla.

Dott Di Stefano Massimo
Psicologo-psicoterapeuta

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