Entusiasmo e partecipazione
di Ubaldo Vallini

Buona la prima per la Motocavalcata delle Pertiche, andata in scena domenica sulle balze della Corna Blacca. Alla manifestazione promossa dal motoclub Collebeato hanno partecipato un gran numero di appassionati
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Ono Degno patria del trial per un giorno, domenica scorsa.
Un centinaio gli appassionati accolti dalla Valle del Degnone per la prima edizione della “Motocavalcata delle Pertiche”, altri cinquanta gli specialisti che invece si sono dati da fare con le loro evoluzioni nelle prove speciali predisposte lungo e accanto al torrente per il Master Beta 2.014, competizione di livello nazionale alla quale hanno partecipato atleti di tutte le età.

Le due manifestazioni, dedicate allo sport motoristico che più di altri è capace di inserirsi anche in ambienti naturali come le pendici della Corna Blacca, sono state organizzate dal Motoclub Collebeato.

Un connubio, quello fra il trial e la Pertica Bassa, favorito dal fatto che lo storico ed attuale presidente del sodalizio, Valerio Cellati, “mister trial” per molti, da qualche tempo ha preso casa proprio da queste parti.
Collaudata da decenni la presenza delle competizioni trialistiche nel Degnone, meno la proposta della “motocavalcata”, che si è rivolta ad un panorama più vasto di appassionati.

E se è vero che il buon giorno si vede dal mattino, la presenza di cento iscritti alla “prima” – per altro in un giorno in cui le Prealpi ne hanno ospitate altre quattro - apre ad un futuro radioso ad una manifestazione “di nicchia” come questa.

Fra i presenti c’erano una quindicina di soci del Trial Valsabbia, che sognano di poter entrare con le loro agili motociclette a far parte della Protezione civile in quel di Villanuova, ma anche padre e figlio da Brunico ed un nutrito gruppo di Vicentini.

Per tutti quanti l’onere di arrampicarsi fino alla malga
gestita da Pippo, ad un tiro di schioppo dagli impianti della Pezzeda, lungo un itinerario studiato dal perticarolo Claudio Pialorsi, che nella manifestazione ha coinvolto i figli Riccardo e Diego, ma anche la moglie Rosella, quest’ultima più a suo agio fra le volontarie dell’oratorio che si sono occupate di gestire la logistica in cucina.

Non è stato facile per nessuno: il terreno inzuppato di pioggia ha fatto in modo che il percorso studiato per due ore di svago ne abbia impegnate cinque o sei... triplicando così anche la soddisfazione di quanti sono arrivati fino in fondo.

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