Sotto Sopra pedonale a Storo
di Aldo Pasquazzo

Il sovrappasso in ferro che si incontra lungo la statale 237 del Caffaro all’altezza dell’abitato di Cà Rossa di Storo, sarà presto sostituito da una nuova e più funzioale opera, già appaltata, i cui lavori dovrebbero iniziare in autunno


Aggiudicataria dei lavori l’impresa Felice Salvadori di Bagolino, che ha praticato un ribasso d’asta del 31,653 per cento su un importo di 175.186,96 euro.
Altre cinque ditte di valle erano interessate all’intervento, ma hanno presentato un'offerta non adeguata.

Di eliminare quel sovrappasso se ne parlava da almeni dieci anni, considerato che la struttura in ferro, (creata nel 1974 dalla coop Mantelli strade e costruzioni emiliane) non solo presentava pendenze spropositate, ma stava arrugginendo e in inverno era considerato impraticabile a causa del formarsi di una pellicola di ghiaccio lo rendeva impercorribile, soprattutto per bambini ed anziani.

La nuova struttura, che prevede di passare sottto alla stada, verrà realizzata mediante l’impiego di prefabbricati e nel corso dei lavori il traffico subirà delle comprensibili variazioni, che interesseranno la vecchia Statale, quella che rasenta il Centro commerciale Poli e il RiStoro di Vito e Giliola Lomoro.

Stando agli elaborati tecnici per l’accesso al tunnel dal lato di Cà Rossa prevede due rampe di discesa intervallate tra loro mentre per l’uscita verso il lato opposto (percorrenza in salita) la soluzione prospettata prevede rampe intervallate da tratti pianeggianti (per sosta o riposo), ossia le prime tre da percorrere in salita in direzione di Tione e le restanti tre da utilizzare in senso opposto e cioè verso Darzo. Inoltre ci sarà un’altra rampa ancora che farà da raccordo ai piani viari.

Per quanto riguarda il punto d’inizio dei tragitti di attraversamento non ci saranno molte differenze rispetto alla localizzazione dell’attuale sovrappasso in acciaio.
«La soluzione praticata – concordano sia il sindaco Vigilio Giovanelli sia il collega di giunta ed assessore ai lavori pubblici Claudio Cortella – va considerata tra le più indicate. Come amministrazione pensiamo di aver operato al meglio sollecitando l’ente Provincia ad intervenire in materia di viabilità non solo per quanto concerne il sovrappasso di Cà Rossa». 

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Già all’epoca della sua realizzazione (1974) quel sovrappasso era stato considerato “infelice“ ma era il solo modo che consentiva un attraversamento pedonale tra i due blocchi abitativi.
La soluzione più indicata sarebbe stata quella di evitare quei tanti pasticci, abbassando il manto d’asfalto principale e mantenendo il vecchio collegamento per Faserno.


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