Ancora sulla centrale a Gavardo
«Non credo che qualche cittadino di Gavardo sia mai andato a Kisielice (in Polonia per chi non lo sapesse) oppure a Rudoia (Pordenone) oppure a Iglesias nel Sulcis (Sardegna)...»


...eppure per il Sindaco di Gavardo questi sono esempi da citare per dipanare ogni dubbio in merito al fatto che sia cosa buona e giusta che la maggioranza dei cittadini di Gavardo accetti di buon grado quello che la sua minoranza, trasformata in maggioranza in Consiglio Comunale, vuole imporgli, ovvero una inutile, costosa e pericolosa centrale a biomassa.

Eppure, se aveste anche solo 5 minuti per andare a vedere come sono fatti questi impianti vi accorgereste che non hanno niente a che fare con quanto si vuole fare, anzi, si farà, a Gavardo.

Citeremo solo l'esempio della Sardegna dove le centrali a biomassa sono poste in una zona industriale dismessa a servizio di una fabbrica di pannelli fotovoltaici e per farle funzionare si usano scarti di aziende agricole locali.

Diremmo non proprio quello che si vorrebbe fare a Gavardo dove le centrali erano poste una al palazzetto e una alle scuole elementari, a servizio della casa di riposo, delle scuole e dell'asilo sia per il riscaldamento che per il raffrescamento ma soprattutto, questo il Sindaco lo tiene ben nascosto, per la produzione di energia elettrica che poi è il vero pozzo di San Patrizio di questi impianti, la vera mangiatoia per un sacco di gente ma non certo per i cittadini di Gavardo.

Cita anche la centrale di Vestone ma, anche in questo caso il Sindaco prende lucciole per lanterne, infatti la centrale di Vestone è poco più he una caldaia, servirà solo a riscaldare le scuole elementari e consumerà «un centinaio di quintali di legna all'anno» mentre quella di Gavardo ne brucerà circa 10 tonnellate al giorno per 365 giorni all'anno per i prossimi vent'anni.

Diciamo che come esempi il Sindaco Emanuele Vezzola avrebbe potuto fare di meglio per convincere i suoi cittadini.

Ci chiediamo perché
il Sindaco non porti ad esempio la centrale a biomassa di Rodengo Saiano o quella di Marmentino, magari perché un cittadino di Gavardo potrebbe prendere la macchina e andare a sentire di persona come sono contenti i cittadini di quei due paesi di avere una bella centrale sulla porta di casa?

Potrebbe magari citare un gruppo di pseudo ambientalisti
(come definisce chi si oppone alla sua centrale) del Cossav Valtrompia, un gruppo di cittadini che è riuscito a bloccare la realizzazione di una centrale a biomassa nel comune di Gardone Val Trompia ma si guarda bene dal farlo, chissà come mai.

Basta guardarsi in giro per capire che in merito a queste centrali ci sono due opposte fazioni, chi le vuole costruire e le realizza perché spacciandole per ecologiche ci guadagna un sacco di soldi e dall'altra parte i cittadini che le subiscono, a volte in silenzio altre volte no; noi abbiamo scelto di non subire in silenzio.

Il Sindaco scrive di suo pugno
, senza alcun confronto con i giornalisti o meglio, con i suoi cittadini, mentre noi del comitato ci siamo sempre confrontati con chiunque abbia chiesto la nostra opinione, ci siamo sempre aperti al confronto in modo reale e tangibile, diversamente dal Sindaco che il confronto lo evita e sappiamo anche bene il perché.

Noi chiediamo il referendum sulla centrale e lui cosa farà, si confronterà con i suoi cittadini oppure troverà un qualche cavillo burocratico o magari una qualche banale scusa post elettorale per sottrarsi al confronto, quello vero, con i suoi cittadini?
Ci chiediamo, come sia possibile confrontarsi con chi ha già detto che «comunque la centrale si farà» che ha già richiesto alle banche i tassi per i mutui e già, come si mormora da parecchio in paese, comprato i capannoni per realizzare la centrale in un posto che solo lui sa ma che ai suoi cittadini non è dato sapere.

Il Sindaco e l'amministrazione
continuano a dire che la centrale è autorizzata e ha tutti i certificali necessari come se fosse una super garanzia di tranquillità e quindi le preoccupazioni di migliaia di cittadini di Gavardo siano solo il frutto di una demagogica disinformazione, ma e la normalità, ci mancherebbe altro che la centrale non avesse le autorizzazioni e i certificati idonei!

Signor Sindaco Vezzola, se ne ha il coraggio, indica il referendum sulla centrale perché è l'unico confronto vero, cioè quello con i suoi cittadini.

Il Comitato Spontaneo di Cittadini Gavardo Ambiente
Informazione Attiva — G.A.I.A

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