Ricordi di un recente passato
di c.f.

Teatro parrocchiale di Barghe gremito per la presentazione del libro La voce dei ricordi di Gian Battista Guerra, che rievoca fatti e personaggi di un recente passato.

È stata la storia vissuta in prima persona la protagonista della serata di lunedì a Barghe.
La storia è quella dell’alpino Giulio Guerra di Barghe, caduto e disperso durante la campagna di Russia. Il ricordo in prima persona è quello di Beniamino Salvadori di Provaglio d’Iseo, compagno del Guerra in Russia, raccolto in un volume da Gian Battista Guerra dal titolo significativo: “La voce dei ricordi”.

Beniamino Salvadori aveva letto una recensione del primo libro di Gian Battista Guerra e lo aveva cercato al telefono, perché quel cognome di Barghe gli aveva ricordato l’amico scomparso durante la prima battaglia in cui si trovarono a combattere nella steppa russa. Dopo tanti anni era suo desiderio contattare i familiari del caduto per testimoniare l’eroicità con la quale il povero alpino era caduto in battaglia, e per spiegare l’impossibilità per i compagni di allora di recuperarne il corpo.

In questa maniera fortuita è nato il volume presentato lunedì sera nel teatro parrocchiale di Barghe, alla quale hanno preso parte l’autore e lo stesso Salvadori.

A fare gli onori di casa il sindaco di Barghe, Oriano Cerasa, che al suo fianco aveva la collega di Provaglio d’Iseo, Giuseppina Martinelli.

Il compito di presentare il volume è stato affidato a Paolo Corsini, qui nelle vesti di professore di storia contemporanea più che di primo cittadino di Brescia, autore fra l’altro della prefazione del libro. Corsini ha sottolineato la capacità dell’autore, partendo dalla vicenda di Giulio Guerra, di richiamare alla memoria una serie di persone del paese di Barghe sue contemporanee. L’autore, infatti, ha descritto con minuzia i ritratti dei “soldati di via Stoppini”, ovvero compaesani del Guerra, tutti residenti nella medesima via, partiti per i vari fronti della seconda guerra mondiale, alcuni tornati a casa, altri purtroppo no. Alcuni brani di questo capitolo del libro sono stati letti da due attrici del «Teatro dei lumi» all’inizio della serata, permettendo ai numerosi spettatori in sala di focalizzare le tematiche del libro. Il professor Corsini ha inoltre evidenziato l’attaccamento ai valori tradizionali, propri della gente di montagna e degli alpini, testimoniati dalle Penne nere in terra di Russia.

È toccato quindi a Gian Antonio Girelli, già sindaco di Barghe, sollecitare con delle domande l’intervento dell’autore e del signor Beniamino.

Girelli, ricordando le ultime invocazioni pronunciate da Giulio Guerra prima di morire riferite da Salvadori (l’aiuto dei compagni, della madre e di Gesù), ha chiesto a Gian Battista Guerra quanto di quei valori (amicizia, solidarietà, famiglia, religione) permangono oggigiorno nella realtà di Barghe. L’autore ha risposto che sono tuttora presenti, magari in maniera più affievolita oppure declinati in altre forme, come l’impegno di molti giovani del paese nel volontariato.

Beniamino Salvadori ha voluto, invece, testimoniare l’eroicità del compagno di Barghe, medaglia d’argento al valor militare, che secondo lui ne meritava una d’oro. Ha poi rievocato la battaglia di Kotovskij-Bolshoj del 1° settembre 1942, dove gli alpini dei battaglioni Val Chiese e Vestone ricevettero il battesimo del fuoco, con la decimazione di intere compagnie, nella quale perse la vita anche Giulio Guerra.

La serata, che ha visto la presenza di numerose persone, con in prima fila gli alpini del gruppo di Barghe, si è conclusa la lettura di un altro brano del libro che narra della prigionia in un campo d’internamento tedesco.

All’autore del libro va il merito di aver riportato alla luce un “piccolo mondo antico”, un tassello della storia del paese di Barghe.

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