I «numeri» della differenziata di Vobarno
di Carlo Panzera

Lo diceva Trilussa: se uno mangia due polli e l'altro niente, in media hanno mangiato un pollo a testa. E il problema rischia di ripetersi sempre quando si fanno le statistiche, i cui "numeri" vanno presi sempre con le dovute precauzioni



Egr. Direttore,

ti chiedo ospitalità per una breve precisazione in merito alla lettera pubblicata ieri dal Tuo giornale telematico a firma del Consigliere Comunale di Vobarno sig. Claudio Zanoni dal titolo “Un invito ed un appello”, relativa al sistema di raccolta dei rifiuti operante a Vobarno.

L'articolazione della lettera, la ricchezza di dati forniti e la fonte istituzionale dalla quale proviene, meritano un approfondimento ed una interlocuzione, altrettanto documentata, che mi riservo di predisporre.

Ma poiché è “l'occhiello” giornalistico che attira l'attenzione e condiziona gli interessanti commenti, ritengo doveroso precisare che la citata percentuale di RD del 47,6% si riferisce all'intero 2013, nel corso del quale si sono avvicendati due diversi sistemi di raccolta dei rifiuti.

Per il primo semestre il tradizionale “cassonetto libero” (con percentuali di RD di circa il 30%) e nel secondo semestre il sistema “a calotta”.

Dalla data di entrata in funzione delle calotte, i dati ufficiali attestano che percentuale di raccolta differenziata si è sempre assestata su quote superiori al 70%, come preventivato e senza alcun “flop”.
   
Ringraziando per l'ospitalità Ti saluto cordialmente.
Carlo Panzera

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