Che fine sta facendo la lotta all'evasione fiscale?
E' la domanda sottesa alla lettera inviata a Vallesabbianews dalla minoranza vobarnese in Consiglio comunale. Minoranza che sullo stesso argomento ha presentato un'interpellanza, che verrà discussa lunedì



Caro Direttore,

la nuova giunta comunale di Vobarno, con delibera del 30 giugno u.s,  ha revocato lo schema di protocollo d’intesa per la collaborazione tra i comuni di Mazzano, Rezzato e Vobarno nello svolgimento dell’attività di contrasto all’evasione fiscale contributiva e l’adesione al progetto contrasto all’evasione fiscale gestione del servizio a Comunità Montana Valle Sabbia.

Come gruppo di opposizione “Insieme per Vobarno” abbiamo presentato un’interpellanza per saperne di più. Ci pare una scelta sbagliata, un messaggio negativo per chi le tasse le paga regolarmente.
L'evasione fiscale ufficiale in Italia è calcolata in 120 miliardi di euro annui (fonti ministero), ricerche di diverso orientamento indicano Brescia come una delle province a più alto rischio evasione.
Del resto, anche di recente, la stampa locale ha scritto di frodi, fatture false e di evasori sconosciuti al fisco.

Se Tremonti, ministro dell'economia del governo Berlusconi nel 2011, è giunto a fare un decreto nel quale si recita “....i comuni che collaboreranno con l'agenzia delle entrate per scoprire le sacche di evasione avranno come premio la disponibilità del 100% delle risorse derivanti da questa collaborazione.....” vuol dire che la situazione è davvero al limite.

La collaborazione degli enti locali è fondamentale per eliminare alla radice la piaga nazionale dell'evasione fiscale.
Solo da qui potranno uscire le risorse necessarie per fronteggiare la crisi: risorse ai comuni, finanziamento degli ammortizzatori sociali, degli investimenti nei servizi e sanità,  della ripresa economica e lavoro.

Dopo il primo anno di sperimentazione diversi comuni hanno potuto beneficiare di cospicue entrate derivate da questa azione congiunta, Palazzolo circa 37 mila euro, Bergamo circa 900 mila euro e così altri.
Non è poca cosa per i bilanci comunali che in questi anni sono stati tartassati nei trasferimenti prima e poi dal patto di stabilità.

Non sappiamo di quante entrate potrebbe disporre il comune di Vobarno, di certo questa azione  consentirebbe un utile aggiornamento della banca dati sulla ricchezza, necessaria anche per una riorganizzazione della tassazione locale.
Chi può temere un intervento collaborativo siffatto? Di sicuro non i cittadini in regola.

Se vogliamo che ci sia una possibilità di abbassare le tasse per chi le paga, la via da seguire è una serrata lotta all'evasione.
Se entrassero nelle casse  del comune mille, diecimila o ventimila euro pensiamo andrebbero prioritariamente destinati alla spesa sociale per aiuto a chi è senza lavoro o lo ha perso (circa mille disoccupati a Vobarno), per rafforzare le politiche dell'infanzia e dell'assistenza.

Sulla base di queste considerazioni
riteniamo necessario che l'amministrazione torni sui suoi passi, anche perchè nel cancellare il protocollo non ha indicato alcuna alternativa.

Barbiani Paolo
Albertini Valentina
Cocca Marta
Cadenelli Ernesto
Consiglieri “Insieme per Vobarno”

. in allegato l'interpellanza


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