Breguzzo all'uncinetto
di Elisa Pasquazzo

Di questi tempi, soprattutto per le donne è davvero difficile trovare un'occupazione. E c'è di mezzo la famiglia è anche peggio. Guardate un po' cosa si sono inventate a breguzzo Milena e Fulgida


Non c'è lavoro? Milena Maccani di Storo e Fulgida Ferrari di Breguzzo hanno trovato una soluzione, aprendo un negozio dove esporre e proporre merceria, tessuti da ricamo, filati – anche da ricamo - in lana e cotone, articoli creativi e da regalo.

Una gestione familiare la loro (peraltro le due sono anche imparentate) che da modo a donne con marito e figli di crearsi una fonte di reddito che altrimenti non potrebbero avere.

«E' il frutto di una passione che entrambe ci portavamo dietro da tempo: niente di confezionato, solo ricami con ago e filo, qualcosa anche con l'uncinetto. Un lavoro artigianale che una volta facevano esclusivamente le suore. Lo pratichiamo nel retrobottega sia per privati che per alberghi. Ad esempio anche asciugamani personalizzati» dicono le due cognate.

Soddisfatte? «Diremo proprio di si. La gente - turisti compresi - viene, osserva e compera, richiedono esclusivamente cose fatte a mano».

Le altre donne in zona ad assicurarsi uno stipendio sono, nel resto della valle, quelle che nell’ambito del "Progetto 19" falciano l'erba o si sono accasate, come "dame di compagnia", nelle case di riposo di Storo, Condino e Strada.
Per tutte, e sono più di 75, un lavoro stagionale che però dà modo di percepire la disoccupazione per il resto dell’anno.

Al di la di quella mega azienda, la quarta come numero di occupati in valle, prospettive proprio non se ne vedono.
Poi con i tracolli ultimi di alcune realtà imprenditoriali la situazione – anche in ambito maschile – è sicuramente peggiorata di molto.

Le uniche aziende che al momento danno garanzie e stipendio sono la cartiera Carmignano di Condino, e i gruppi Sapes e Isaf di Condino e Storo.
Qualche altra prospettiva arriva dalla Waris Solar Sistem del casato Pizzini.

Il comparto legno è in crisi come anche l’edilizia.
In quest’ultimo settore ad andare per la maggiore è soprattutto la Mosca Costruzioni che di dipendenti ne conta quasi cinquanta e la rediviva Trae di Storo.
Nel legno ad onorare quel settore sono le sole aziende condinesi: dai perlinati Galante, alle coperture Lombardi e Butterini, nonché alla Ciara di Lodrone.

Le restanti realtà di una volta (Storo e Trentino Legno, Master e Legno Più) sono scomparse o sono finite in ombra oppure stanno pensando di ricomporsi e inseguire nuove strategie.


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