Addio al reduce Giobatta Danda
di Cesare Fumana

L’ultimo ufficiale del battaglione alpini “Vestone” in Russia è morto venerdì nella sua casa di Vicenza. Era cittadino onorario di Vestone e socio onorario della sezione Ana “Monte Suello” di Salò


È morto venerdì scorso, 13 giugno, a Vicenza, il colonnello Giobatta Danda, ultimo ufficiale del battaglione alpini “Vestone” in Russia, dove era inquadrato nel 54° compagnia. La morte è stata la conseguenza di una caduta in casa, dove ha sbattuto violentemente la testa. Ricoverato d’urgenza all’ospedale è andato subito in coma che lo ha portato presto alla morte. I funerali non sono stati ancora fissati perché il magistrato ha ordinato l’autopsia. Solo dopo il nullaosta sarà stabilita la data.

La notizia è giunta subito a Vestone, dove Danda manteneva dei forti legami con gli alpini e con gli altri ultimi reduci dell’epopea russa.

Nel 2008 gli fu attribuita la cittadinanza onoraria di Vestone, per aver onorato anche con il suo libro “Vistù” la memoria delle vicende belliche e umane del battaglione che portava il nome del centro valsabbino durante la campagna di Russia.

Giobatta Danda era nato a Chiampo, in provincia di Vicenza, il 26 aprile 1921. Studente in Ingegneria all’Università di Padova, nel gennaio del 1941 fu chiamato alle armi. Sul treno si ritrovarono in una trentina i vicentini, diretti alla Scuola Militare di Alpinismo per la nomina a sergente. Partì anche lui, perché sentiva il servizio militare come un dovere verso la Patria e verso la Comunità. Da sergente entrò nelle file del 7° reggimento alpini, battaglione Feltre. Poi, nominato sottotenente fu destinato al 6° alpini, alla 54° compagnia del Battaglione “Vestone” quella che rimase nel suo cuore, fino alla fine.

Lo racconta nel suo libro di memorie “Vistù”. Narra la sua epopea e quella dei suoi compagni durante la guerra sul fronte russo. La Medaglia di Bronzo al Valor Militare per i fatti d’arme del 1 settembre 1942 a Kotowski, la Medaglia d’Argento al Valor Militare sul campo per i fatti d’arme del 26 gennaio 1943 a Nikolajewka e le tre Croci al Merito di Guerra erano ordinate in fila sul suo petto ad ogni sfilata, ad ogni commemorazione.

Dopo l’8 settembre 1943 divenne comandante della Brigata Rosselli della Divisione Partigiana Vicenza. Rigoroso ma dotato di un sorriso sincero. Un uomo d’altri tempi pieno di sentimenti che teneva per sé, per la sua famiglia, per i suoi alpini: gli alpini del Vestone caduti in Russia, che mai dimenticò.

I funerali si terranno a Vicenza, poi la salma sarà tumulata nel cimitero di Chiampo, suo paese natale. Alle esequie parteciperà una rappresentanza del gruppo alpini di Vestone anche a nome della sezione “Monte Suello” di Salò, della quale era socio onorario, e dell’amministrazione comunale vestonese.
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