Sangue freddo... e nuova cassaforte
di val.

Niente da fare. Anche volendo le tre impiegate della Rurale di Gazzane di Preseglie nulla avrebbero potuto. Cosě il rapinatore, per una volta, se n'č dovuto andare a mani vuote.

La presenza di spirito delle tre giovanissime impiegate che si sono trovate, da sole, a fronteggiare la situazione, ma anche la nuova cassaforte temporizzata di cui sono dotate da qualche tempo tutte le filiali della Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella, hanno permesso di avere la meglio su un tentativo di rapina avvenuto ieri mattina in localitĂ  Pregastine a Gazzane di Preseglie.
Erano circa le 10 e 30 quando un uomo la cui identità era travisata da una vistosa parrucca di capelli neri, è riuscito a superare l’ostacolo della “bussola” ed entrare all’interno della filiale, impugnando quella che poteva sembrare una pistola giocattolo, ma solo se analizzata a posteriori.
Sul momento però la scena era di quelle preoccupanti, anche perché l’uomo era in evidente stato di alterazione psicofisica, fattore di pericolo assai più reale che non l’arma giocattolo.

Apostrofando con invettive le tre impiegate, in questo modo tradendo una chiara inflessione dialettale locale, poco persuaso che non ci fosse denaro in cassa, l’uomo ha voluto sincerarsene scavalcando il bancone e portandosi all’interno degli sportelli, mettendosi a rovistare nei cassetti senza però trovare nulla. E’ andato avanti così per circa cinque minuti, fra minacce e moduli che finivano all’aria, senza che l’uomo riuscisse ad arraffare nemmeno una banconota.

“La cassaforte è a tempo – gli ripetevano Albina, la vicedirettrice della filiale, Silvia e Daniela, mentre il direttore Alberto Salvotti era fuori sede con un cliente -. Non possiamo farci nulla, per aprirla bisogna aspettare”.
Vista la malparata, allo sfortunato rapinatore non è rimasto che battere in ritirata e a mani vuote: troppo rischioso nel suo “mestiere” insistere a lungo all’interno di una banca, quando i carabinieri possono fare capolino da un momento all’altro.

Ed è evidentemente proprio sulla fretta “professionale” di certi individui che alla Rurale devono aver fatto i conti, decidendo di dotare tutte le loro filiali di speciali cassaforti come quella, e di procedure che limitano il più possibile la permanenza di denaro contante dietro al bancone: “Proprio così – ci ha confermato il direttore generale Davide Donati -. I clienti che desiderano ritirare somme nell’ordine delle migliaia di euro rischiano di dover attendere qualche minuto. Siamo però convinti che lo fanno volentieri, sapendo che questa misura rende praticamente impossibili le rapine, certo le fa diventare assai poco convenienti”.

A Gazzane di Preseglie sono poi arrivati anche i carabinieri che hanno raccolto numerose tracce della presenza del rapinatore e che non disperano di riuscire ad acciuffarlo.
Per lui il modo di dire si ribalta: oltre alla beffa rischia il danno... di finire in galera.
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