«Riaprite quella strada»
di val.

Sempre alle prese con le starde chiuse, la stragione turistica al Gaver. Quest'inverno era stato il pericolo che cadessero valanghe, ora c'è la neve da spalare al Cadino



«C’è una ruspa ferma a Malga Cadino, da una ventina di giorni. Non sappiamo cosa stia aspettando, sappiamo però che è sufficiente spalare la neve per poche centinaia di metri su per le “zette” di Cadino per riaprire il Passo Crocedomini, e permettere così ai turisti di ricominciare a passare anche di qui».

E’ un accorato appello, quello dei gestori dei locali pubblici e dei negozietti, che al Gaver non vedono l’ora di rifarsi con la stagione estiva di un inverno finito a rotoli, a causa del pericolo valanghe che per lunghe settimane ha reso impossibile l’accesso alla Piana.

«Di solito il passo si apre il 20 di maggio, da solo per scioglimento della neve – ci dicono -. Quest’anno di neve ne è caduta parecchia più del solito e qualche problema c’è, ora però è tempo di porvi rimedio, perché i tre/quattro mesi estivi finiscono alla svelta».

Non solo neve, a quanto pare.
Lungo la Provinciale numero 669 ci sarebbero infatti alcuni muretti a secco crollati da risistemare.
«Poca roba. Se c’è la volontà di riaprire non c’è motivo di non farlo, anche perché su quei tratti siamo abituati a restringimenti di carreggiata causa frane» insistono i commercianti bagossi.

Non è che con la Provincia in odore di smantellamento di soldi invece non ce ne siano più?
La risposta è velenosa: «Con quello che hanno speso per arrivare fino al Cadino venti giorni fa, spalando neve che ad oggi si sarebbe sciolta da sola, ora risolverebbero tutto quanto».

.nella foto il Cadino come sarà fra poco più di un mese


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