Gavardo a bocca asciutta
Basta una rete subito dopo il riposo al Gussago per battere in trasferta il Gavardo e mantenere la vetta della graduatoria. Il massimo risultato con il minimo sforzo insomma.
Basta una rete subito dopo il riposo al Gussago per battere in trasferta il Gavardo e mantenere la vetta della graduatoria. Il massimo risultato con il minimo sforzo insomma, ottenuto grazie alla prontezza di Arici in occasione del gol, ma soprattutto per merito di una difesa davvero impeccabile.
I ragazzi di Gervasi forse meritavano almeno un punto, se non altro per la generosità messa in campo.
La gara ha un sussulto dopo venti minuti: Benedetti controlla bene al 19' ma tira alto dal limite; lo imita Stasi pochi istanti più tardi, nel tentativo di correggere al volo un corner di Caldera; infine Codenotti al 21' blocca senza problemi un rasoterra di Ghidini, primo vero tentativo ospite.
[\FIRMA]PRIMA DEL RIPOSO si assiste di nuovo ad una breve folata di buon calcio. Inizia il Gavardo al 38': assist di Caldera e tiro di Altamura parato da Franchi. Prosegue poi il Gussago: doppio errore difensivo dei padroni di casa, Pace riesce a liberarsi al tiro da vicino, ma calcia debolmente e Gabana respinge. Al 43' brutto colpo al petto per Benedusi, costretto ad uscire in barella e lasciare il posto a Gozio.
L'apertura di ripresa è una doccia fredda per i gavardesi: al 1' Ghidini lotta in mezzo alla difesa giallonera, difende la sfera e la appoggia a sinistra per Arici, libero di prendere la mira e calciare in rete.
FINALMENTE la gara si anima. Franchi è bravo nel bloccare al 4' la volée dal limite di Benedetti, Maccabiani invece si supera un minuto dopo, rimpallando in scivolata una potente conclusione ravvicinata di Arici. Sfortunato Borghesi all'11': nel suo fendente da fuori c'è la potenza, non la precisione. Ruggeri è invece bravissimo intorno al quarto d'ora: parabola verso il palo più lontano, che esalta però il colpo di reni di Franchi. Poi Paci spreca al 18' e ancora il solito Ruggeri sfiora la traversa al 35'. È pressione, ma il risultato non cambia.
di Luca Cortini
