Sua maestà il marrone
Parlando di agricoltura montana, un’azienda di Piazza di Preseglie rappresenta un esempio significativo. Qui il protagonista assoluto è il «marrone», ovvero la castagna della qualità più pregiata che è assai gustosa.

Parlando di agricoltura montana, un’azienda di Piazza di Preseglie rappresenta un esempio significativo. Qui il protagonista assoluto è il «marrone», ovvero la castagna più pregiata. E a produrlo è Enrico Pancari, che con l’aiuto della moglie e del figlio Paolo, 20 anni (il futuro dell’azienda è lui, che diverrà titolare dal primo gennaio prossimo), gestisce in località Gnagher un allevamento bovino, mentre in località Campus si occupa di un castagneto.
«In quest’area è sempre esistita una piantagione - ricorda Pancari - che negli anni ’70 contava una settantina di piante. Poi molti alberi sono stati tagliati, e ora sono rimasti solo una quindicina di esemplari secolari».

Negli ultimi anni l’imprenditore agricolo ha deciso di rilanciare la produzione, e ha proceduto all’innesto di una ventina di alberi: «Stiamo ricreando la piantagione. E se tutto andrà bene quest’anno raccoglieremo dai 4 ai 5 quintali di marroni».
Non molti per ora, in attesa che le piante innestate inizino a fruttificare su più ampia scala. Il «prodotto finito» viene poi immagazzinato nei «camarù» (stanze buie usate un tempo per stipare i ricci) e venduto soprattutto alla gente del posto.

Per ora, dicevamo, l’azienda non riesce a realizzare produzioni tali da far pensare a una vendita più allargata. Ma l’obiettivo è proprio questo, da raggiungere attraverso la rivitalizzazione di un castagneto che esiste da sempre: «Noi abbiamo iniziato col nonno negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale; poi ha proseguito papà, quindi io, e ora tocca a mio figlio».

M.PAS. da Bresciaoggi
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