Esperienza di vita... lavorativa
di Antonio Persavalli

“Possiamo darci del tu?...Bene, siamo felici di poterti offrire uno stage!”. Con queste parole è iniziata la mia “sfida” lavorativa nel mondo delle cooperative o meglio, nel mondo della Cooperativa Sociale Co.Ge.S.S.


La Co.Ge.S.S. è una realtà che, attraverso l’erogazione di servizi, aiuta e supporta le persone con disabilità in Valle Sabbia.
Lavorare per Co.Ge.S.S.  è stata sicuramente un’ immersione a 360° nel mondo del lavoro.
E’ stata un’opportunità che si è venuta a creare a seguito della mia frequenza scolastica presso l’Università degli Studi di Brescia come stage necessario per poter concludere il mio percorso triennale di studio.

Durante il periodo universitario ho frequentemente immaginato come sarebbe potuta essere la mia prima vera esperienza di lavoro ma non avevo aspettative.
Un po’ perché forse troppo spesso deludono la realtà, ma ero comunque accompagnato da una buona dose di ottimismo.

Da studenti
non si è in grado di immaginare davvero come possa essere in realtà il mondo del lavoro e com’è viverlo in prima persona  anche  perché varia a seconda del rapporto che si crea con l’azienda e quindi con le persone che la compongono.
In Co.Ge.S.S ho trovato un ambiente sereno, giovane e soprattutto aperto al confronto; tutte le persone con cui ho lavorato mi hanno sempre sostenuto, rispettato ed aiutato a risolvere piccoli e grandi problemi e soprattutto si è creato un rapporto di stima reciproco.

Sono stato coinvolto attivamente in tutte le attività lavorative e nonostante fossi entrato da poco tempo, ho avuto la possibilità di partecipare alle riunioni di condivisione dei risultati aziendali.
In questo modo mi sono accorto di essere diventato parte di un gruppo e nello stesso momento ho potuto approfondire le tematiche relative alla realtà aziendale che mi circondava, concretizzando quello che prima era solo semplice teoria.

All’inizio di questa esperienza anche solo lavorando su semplicissimi documenti di contabilità ed amministrazione non mi è mai sorta la paura di sbagliare; ma non perché sia il ragazzo più sicuro sulla faccia della terra (anche se in effetti sono piuttosto tranquillo di mio) ma fin da subito i miei colleghi mi hanno dato fiducia, e sono stati disponibili a spiegarmi nei dettagli i compiti che mi erano stati assegnati.

Non bisogna mai aver paura di sbagliare
in quanto dall’errore si impara se hai delle persone che ti aiutano. Ed io le avevo.
In conclusione mi sono sentito uno di loro; un ragazzo di 22 anni che prendeva sul serio il proprio lavoro e si svegliava col sorriso ogni mattina nonostante sapesse che doveva andare a lavorare, ma ugualmente felice di poter condividere questa esperienza con persone che sono riuscite a farmi sentire fin da subito parte di questa loro “famiglia”.

Antonio Persavalli

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