Autocombustione, spavento a scuola
di val.

Forse il corto circuito alla batteria che alimentava un congegno elettronico, oppure un fenomeno elettrostatico. Fatto sta che alle Elementari di Barghe i giubbini improvvisamente vanno a fuoco



Lo spavento è stato tanto, le conseguenze, per fortuna, assai limitate.
Erano le 8 e 10 ieri mattina a Barghe quando, nella classe Terza delle scuole elementari, prima ha cominciato ad entrare odore di bruciato poi anche del fumo.

Una sbirciata dalla porta è stata sufficiente alla maestra Simona per capire che stavano prendendo fuoco i giubbini appesi all’appendiabiti.
Il sangue freddo maturato in numerose esercitazioni antincendio ed anti terremoto hanno fatto il resto, coi dodici ragazzini che veloci ed in fila indiana, senza lasciarsi prendere dal panico e seguendo la loro insegnante, hanno abbandonato l’aula per portarsi al piano inferiore.

La fortuna è stata che la porta dell’aula della Terza in quel momento fosse ancora aperta, permettendo così ai ragazzini una rapida fuga, prima che le fiamme potessero divampare in modo pericoloso sbarrando loro la strada.

Il secondo ad intervenire è stato il bidello Luca che, per avvisare tutti quanti, prima ha azionato la sirena, poi è salito a scaricare un estintore “a polvere” sul rogo.
Il segnale d’allarme ha fatto scattare la procedura d’emergenza e sul posto si sono portati gli amministratori comunali, i Vigili del Fuoco da Salò, il dirigente scolastico e i carabinieri da Sabbio Chiese.

I ragazzi delle altre classi, interpretando la sirena come segnale di terremoto, prima si sono infialati tutti quanti sotto i rispettivi banchetti, poi hanno seguito le maestre fino all’esterno della scuola.
Il fuoco, nel frattempo, per fortuna era stato spento dal bidello.

Gli esperti giunti poi, esaminando il mucchietto di vestiario incenerito, hanno ipotizzato che si sia trattato di un fenomeno di autocombustione: forse la batteria di un congegno elettronico andata in “corto” dalla quale sarebbe scaturita la prima scintilla.

Anche perché i ragazzi erano tutti in classe
e col portoncino d’ingresso chiuso nessuno avrebbe potuto entrare ed appiccare il fuoco dall’esterno.
La natura sintetica dei tessuti ha fatto il resto, con le fiamme che subito si sono alzate alte distruggendo la dozzina di capi d’abbigliamento e affumicando la parete.


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