Inagibile l'intero capannone
di Ubaldo Vallini

Ancora incerta la conta dei danni, provocati dal rogo che ha distrutto la Ecogiglio a Vobarno. Le prime analisi condotte dall'Arpa escluderebbero gravi ripercussioni ecologiche
VallesabbianewsTV   • Photogallery



Ci sono volute otto ore di lavoro da parte di decine di Vigili del Fuoco, intervenuti sul posto a più riprese, per avere ragione e portare a termine la bonifica delle fiamme che mercoledì sera hanno distrutto il capannone della Ecogiglio, azienda che in via Dei Traversi nell’area artigianale di Vobarno, si occupa di servizi ambientali e in particolare del trattamento di rifiuti considerati pericolosi.

E alle 3 di notte, quando il grosso dei mezzi e degli uomini di soccorso hanno lasciato Vobarno, i Vigili del Fuoco hanno mantenuto un presidio, pronti ad intervenire se il fuoco avesse ripreso la sua rovinosa azione.

Intanto, fatte salve ulteriori analisi disposte dall’Arpa, sembra possano essere tutto sommato contenute le conseguenze ambientali del rogo. Secondo i primi accertamenti, infatti, sembra che il “fallout” abbia portato sui terreni circostanti solo delle normalissime polveri, come succede per ogni altro incendio di quelle proporzioni.

Considerando il fatto che nella zona attorno alla fabbrica ci sono dei campi, alcuni dei quali coltivati, il sindaco Carlo Panzera, che è responsabile della salute dei cittadini, ha invitato la popolazione a prestare particolare attenzione nel lavare accuratamente la frutta e la verdura (ammesso che già ce ne sia), prima di consumarla, nel raggio di circa 400 metri.

Le basse temperature ed il vento, insomma, che disperdendo i fumi in un’area piuttosto vasta, avrebbero scongiurato guai maggiori.
Quanto all’acqua utilizzata nello spegnimento delle fiamme, c’è da dire che il capannone è dotato di vasche di recupero delle acque meteoriche e anche i caso di incendio.
Si tratterà dunque di recuperarle e di effettuare un idoneo trattamento.

Resta inagibile il capannone, compreso l’appartamento del custode nel quale abitavano due senegalesi che per una notte sono stati ospitati a casa di amici.
Nei prossimi giorni i tecnici dovranno valutare il grado di solidità di pilastri e travi, mentre alcuni pannelli di cemento che fanno da parete, gravemente lesionati, andranno sostituiti.

Ancora da fare, dunque, una precisa conta dei danni, che ad ogni modo sono ingenti. In questo periodo, la Ecogliglio si occupava del trattamento di tessuti imbrattati che venivano poi pressati, imballati ed avviati in provincia di Pordenone, dove venivano bruciati per la produzione di calore.


140418_voba1.jpg 140418_voba1.jpg