Gavardo, l'amarezza del giorno dopo
di Redazione

L’aggressione al sindaco di Gavardo avvenuta lunedì pomeriggio davanti al municipio è ancora senza un perché.
Intanto l'uomo, in attesa del processo, è stato scarcerato



Intanto è stato scarcerato l’albanese 22enne che dopo aver avuto un diverbio in un bar se l’è presa con Vezzola, affrontandolo prima con fasi sconnesse, poi a calci e pugni che il giorno dopo hanno lasciato al sindaco una mano dolorante.

E quando, nella concitazione dell'aggressione, il sindaco è tornato sui suoi passi riparando all’interno dell’ufficio anagrafe, l’uomo ha continuato ad inveire, arrivando a spaccare a mani nude un paio di vetrate.

Il fatto che Vezzola non conoscesse l’energumeno e che neppure quello abbia mai interpellato il municipio per ottenere alcunché, quindi non avesse particolari recriminazioni da fare nei confronti della pubblica amministrazione o dei suoi rappresentanti, lascia supporre si sia trattato del gesto inconsulto di un uomo alle prese con problemi psichici, o di droga.

Il 22enne albanese, regolare sul territorio italiano, muratore disoccupato, dovrà rispondere di lesioni aggravate, violenza privata, danneggiamenti aggravati, porto di coltello abusivo (una lama di quelle “a goccia” che si utilizzano per il formaggio e che per fortuna non ha maneggiato durante l'aggressione) e ingiuria.

Il processo è stato aggiornato al prossimo 15 maggio.
Il pubblico ministero ha chiesto la custodia cautelare in carcere, ma dopo la notte in guardina l’uomo è tornato a piede libero, senza per altro fornire spiegazioni sul perché dell’aggressione, avvalendosi della facoltà di non rispondere.


0113GavardoMunicipio.jpg