Epistolario valliese della Grande Guerra
di c.f.

Un libro con 2.100 lettere di soldati valliesi della Prima guerra mondiale è stato donato in occasione del centenario della Grande Guerra da Luigi Agostini al Comune di Vallio Terme


Lo scorso 26 marzo, nella sala consiliare di Vallio Terme, prima che prendessero avvio i lavori del consiglio comunale, Luigi Agostini, valliese trapiantato a Nave, ha donato al Comune il libro "La grande Guerra", da lui redatto e fatto stampare in soli due originali, dove sono raccolte 2.100 lettere di soldati e suoi familiari sul fronte della Grande Guerra, interamente trascritte in un paziente lavoro durato circa 10 anni.

«Il libro – ha spiegato l’autore al consiglio comunale al momento della consegna – non è solo un epistolario tra mia nonna paterna (la maestra Maria Pilati, ndr) e i suoi tre figli al fronte di guerra, ma anche un insieme di documenti importati per la comunità valliese. Basti ricordare che sono riportate lettere dei soldati in trincea indirizzate alla loro maestra Maria Pilati e gli appunti di questa donna patriottica responsabile dell’Ufficio Notizie di Vallio collegato, come è noto, alla Croce Rossa.
Sono descritti fatti quotidiani, semplici, che seguono e scandiscono il lento alternarsi delle stagioni, dove emergono spaccati di un paese dove la speranza si alterna alla disperazione, dove tutti trovano rifugio sotto il candido manto della Madonna di Mangher.
Il libro narra la storia di coloro che sacrificarono la loro giovinezza vivendo in trincea per fare grande la Patria e 11 di loro donarono anche la vita. Sono eroi mai dimenticati come testimoniano alcune fotografie scattate nelle varie festività del 4 novembre dove, accanto alle autorità civili e religiose, la gente del paese si mescola con le scolaresche, con la banda, col coro. Sono immagini che si sono ripetute ogni anno fino ad oggi che commemoriamo il centesimo dell’inizio della Grande Guerra, ricordata con le lapidi che ornano l’interno della Cappella del Cimitero, con le scritte dipinte all’interno della Chiesa Parrocchiale, con la lapide murata sulla facciata del Municipio, ma soprattutto con il Monumento ai Caduti dove per ogni eroe è collocata una stele.
Auguro – è l’auspicio di Agostini – che questo libro di testimonianze valliesi possa essere consultato dai giovani perché comprendano gli orrori della guerra, perché la nostra civiltà non vada dispersa, perché la fratellanza tra i popoli diventi realtà e non una semplice chimera».

Il libro sarà collocato nella biblioteca comunale, dove sarà disponibile per la sola consultazione.

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