Spaccano, entrano, se ne vanno a mani vuote
di val.

Nella notte fra martedì e mercoledì l'appartamento del parroco di Agnosine è stato oggetto dell'attenzione dei ladri.
Don Ugo Baitelli non c'era



E’ successo nella notte fra martedì e mercoledì, mentre attorno all’oratorio di Agnosine tutti stavano dormendo.
Ignoti si sono arrampicati fin sul grande terrazzo dove c’è un secondo ingresso all’appartamento del parroco, meno protetto.
Hanno sollevato per metà la serranda e con un grosso cacciavite hanno divelto la finestra.

Se n’è accorta al mattino una delle suore sacramentine che abitano i locali della scuola materna distante una cinquantina di metri in linea d’aria.
Ogni giorno gettava uno sguardo su quel serramento e quasi se l’aspettava: don Ugo Baitelli è in convalescenza a casa di sua madre ad Adro e da quella stessa finestra, approfittando della messa di Mezzanotte, i ladri erano già entrati a Natale di due anni fa.

Così ha chiamato le sorelle: «Ci risiamo, sono tornati» ha detto loro.
Il resto è stata l’incombenza della denuncia ai carabinieri di Sabbio Chiese e la richiesta al falegname di fiducia perché venisse a sistemare l’ormai inservibile ferramenta e le ferite solcate nel legno.
Sarà la preghiera a lenire quelle riaperte nel cuore, ma ci vorrà più tempo.

I ladri, non si sa quanti, una volta entrati hanno avuto libero accesso a tutti i locali dell’appartamento: computer, televisore a schermo piatto, quadri... ma non hanno toccato nulla.
Se la sono presa invece con la camera di don Ugo, probabilmente perché era l’unica chiusa a chiave.

Sperando di trovare adeguato bottino, con lo stesso, grosso cacciavite, hanno scardinato la porta, scassato le ante degli armadi, tirato fuori tutti i cassetti.
La conta dei danni è ancora da fare, a quanto pare però i ladri se ne sono andati via a mani vuote: cercavano oro o denaro, e questa volta don Ugo non ne aveva lasciato.

Non sono certo professionisti
o ladri seriali d’appartamento, visto che non sapevano nemmeno dove infilare il ferro per far scattare subito la serratura e, per riuscirci, hanno combinato un vero disastro.
E nemmeno devono aver avuto  dei collegamenti con la rete dei ricettatori, altrimenti si sarebbero accontentati di qualche cosa d’altro.

Due anni fa, invece, si erano portati via un migliaio di euro, il computer e, sempre dalle camere, i pochi effetti personali di valore del parroco e della sua mamma che viveva con lui.
I carabinieri stanno indagando e non disperano, grazie ad alcune tracce rinvenute sul posto, di riuscire a far luce sull’intera vicenda.
 
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