Server farm, al via la sperimentazione
di La Nostra Valle Online

Risparmio e sicurezza, nei progetti comunitari valsabbini per gestire la gran mole di informazioni di cui necessita la pubblica amministrazione


Da una parte la fibra ottica, capace di garantire trasferimenti sicuri e velocissimi di dati fra i computer.
Dall’altra la tecnologia che si rinnova a ritmo vertiginoso, alla quale è sempre più difficile tenere il passo, specie per gli enti pubblici.
Nel recente passato molto è stato fatto per unificare le procedure telematiche dei singoli Comuni, per renderli in grado di interfacciarsi fra di loro ed usufruire al meglio di servizi centralizzati.

Ma non basta.
Rimangono preponderanti alcune criticità: sale server non idonee, prive di sistemi antincendio o di condizionamento, carenza nei sistemi di sicurezza.
A questo vanno aggiunte le difficoltà tecniche e finanziarie nel controllo e nell’aggiornamento dei programmi, criticità nell’esecuzione dei backup e nel recupero dei dati, costi elevati per le licenze e per la manutenzione degli applicativi.

Insomma:
i singoli Comuni ben difficilmente sono in grado di gestire la rete interna secondo i più moderni criteri di economicità e di sicurezza.
Meglio sarebbe trasferire tutti questi dati sensibili in un’unica “server farm”, collegando ogni terminale degli uffici comunali con una singola struttura. A permetterlo, in parte oggi e del tutto nel prossimo futuro, una linea VPN dedicata in via esclusiva e ultraveloce.

Il “cervellone” c’è già: da un anno e mezzo si occupa di gestire informazioni e terminali della Comunità montana, di Secoval e di Valle Sabbia Solidale.
Posizionato in un ambiente adeguatamente protetto a Nozza, nella sede stessa della Comunità montana, viene tenuto costantemente sotto controllo, protetto con antivirus centralizzato, con backup costanti e verificati.

Adeguatamente potenziato, è in grado di gestire anche le informazioni dei singoli Comuni della Valle, garantendo loro non solo la sicurezza nella gestione dei dati, ma anche di risparmiare.

Va da sé: un software centralizzato va aggiornato una volta sola, più licenze acquisite tutte insieme costano meno di quelle prese singolarmente. Così per la manutenzione hardware e anche quando è necessario aggiornare o sostituire i terminali, che non avendo più la necessità di immagazzinare dati o far “girare” applicativi possono essere molto meno costosi.

Intanto si parte con una sperimentazione, a giugno, con i Comuni di Gavardo, Vestone e Vobarno.
Si stanno attivando le linee e adeguando le infrastrutture per una prima sperimentazione.
Alla fine dell’anno si vedrà com’è andata, per poi decidere se collegare anche gli altri Comuni.

 
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